Le tre A per la didattica a distanza: accompagnamento, autoregolazione e alternanza. Cosa vuol dire accompagnare gli studenti a distanza? Come autoregolamentare la gestione dei dispositivi e come alternare la lezione su schermo ad altre attività? Ci vuole creatività, progettazione e vicinanza.
Ottavo appuntamento dedicato all’emergenza coronavirus per i tutorial WeCa, ogni mercoledì in onda su Facebook, Youtube, sul sito e in televisione sui canali del circuito Corallo Sat. Il tutorial di mercoledì 29 aprile, intitolato: “Scuola e coronavirus. Le tre A per la didattica a distanza”, vede la partecipazione di Alessandra Carenzio, ricercatrice di didattica e membro del centro di ricerca Cremit – Università Cattolica di Milano.
In compagnia di Fabio Bolzetta, presidente WeCa, hanno approfondito il tema di come la scuola abbia reagito alla chiusura forzata per il Covid-19 attraverso la didattica a distanza mediata dalle nuove tecnologie, adottando il principio delle “tre A” che lo psicopedagogista francese Serge Tisseron ha pensato in relazione alla gestione degli schermi digitali per bambini ragazzi e famiglie: accompagnamento, autoregolazione e alternanza.
Cosa vuol dire “accompagnare” i bambini e gli studenti a distanza? Implica l’adozione di un punto di vista specifico sulla condizione dei nostri studenti: non tutti gli studenti godono di un clima familiare accogliente e godono di autonomia completa. Accompagnare è sia su un versante cognitivo, cioè pensare ad attività che siano gestibili in autonomia, accompagnate e dotate di indicazioni molto semplici e chiare. Ma è anche su un versante di tipo emotivo: manca moltissimo la relazione, la comunicazione mediata dal corpo, allora serve una cura di spazi del confronto, per poter ascoltare e non solo erogare concetti e conoscenza. Senza escludere nessuno. Importante attivare anche un contatto più profondo con le famiglie.
Come si autoregolamenta la gestione dei dispositivi? Autoregolazione è processo biologico. implica la capacità del soggetto di imporsi limiti, non implica un intervento esterno. L’insegnante deve essere capace di non eccedere nella lunghezza die video e materiali, nella lunghezza di compiti e attività assegnate. E’ fondamentale quindi la progettazione, una buona progettazione e alla fine della settimana provare a ricostruire le tipologie di attività, la durata e l’intensità per rimodulare le settimane successive.
Come si alterna la lezione su schermo ad altre attività educative indispensabili, pur nella situazione attuale? Alternanza rappresenta la capacità di essere creativi. Alternare le pratiche didattiche, che sappiano stimolare. Contenuti costruiti in modo differenti, come attività pratiche, letture individuali o collettive in piccolo gruppo, analisi in profondità e interventi che stimolino la creatività o l’osservazione del contesto. Ad esempio osservare dal balcone di casa, sentire i profumi, ascoltare i suoni e rumori, realizzare scatti fotografici o brevi video e poi produrre un testo, un disegno. Attivare poi un confronto sulle nostre realtà, perchè non tutti i bambini vivono nello stesso quartiere.
I tutorial WeCa sono una proposta dell’Associazione WebCattolici italiani (WeCa) in sinergia con l’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della Cei e il Centro di ricerca sull’educazione ai media all’informazione e alla tecnologia (Cremit) dell’Università Cattolica di Milano.
