L’esempio di Livatino. Le riforme strutturali sono necessarie, ma restano decisivi i comportamenti e le responsabilità di ciascuno

La beatificazione di Rosario Livatino, il giovane giudice siciliano ucciso dalla mafia in odio alla fede, arriva proprio in un momento in cui il mondo giudiziario è nuovamente in subbuglio, scosso da scandali e polemiche. Il suo esempio limpido suona oggi con ancor più forza come monito severo e allo stesso tempo come incoraggiamento per chi non si arrende a una deriva pericolosa per le istituzioni e per il Paese. Ed è un segno eloquente che, nell'imminenza della beatificazione, il docu-film realizzato da TV2000 sulla vicenda del “giudice ragazzino” sia stato mostrato in anteprima proprio nella sede del Consiglio superiore della magistratura, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti. La riforma della giustizia è un tema estremamente delicato per le sue implicazioni costituzionali e per le sue concrete ripercussioni sulla libertà e la sicurezza delle persone