Skip to content
  • Edizione Digitale
  • Abbonati
logo
  • Ultimi Articoli
  • Sezioni
    • Chiesa
    • Idee
    • Fatti
    • Mosaico
    • Storie
  • Rubriche
  • Speciali
  • Mappe
  • EVENTI
  • Scrivici
  • Edizione Digitale
  • Abbonati
Area riservata

Mappe IconMappe | Mappe 13 – L’industria libraria – marzo 2023

mercoledì 15 Marzo 2023

Libri. Nel labirinto di carta non c’è solo il peso economico

Le realtà più piccole si distinguono per creatività e “fiuto”. Ma il sistema regge se regge la fiducia tra editore e autore

Ernesto Milanesi
Ernesto Milanesi
collaboratore

Sa leggere dentro le righe del testo letterario. E scrive con l’occhio del lettore. Pensa già al libro in tipografia, mentre ancora sistema il manoscritto. E racconta quasi teatralmente lustri di lavoro quotidiano nella comunicazione editoriale. Giulia Belloni, cinquantenne padovana, confessa con una punta di ironia: «Forse, il mio mestiere assomiglia un po’ al giornalismo: unisce la scrittura pura alla parte aerea, effervescente, comunicativa. Scrittura e lettura contengono virtù luminose, ma anche il movimento e il collegamento fra personalità artistiche». Belloni ha inventato tre collane senza uguali nel panorama italiano: “Gli intemperanti” con MeridianoZero, “I cosmetici” con Sartorio e “Gli iconolasti” con Alet. Ha accompagnato i primi passi di autori come Marco Archetti, Beppe Fiore, Marta Pastorino e Paola Presciuttini. Soprattutto si è elegantemente districata fra redazioni, librerie e festival. Diplomata in Tecniche della narrazione alla Scuola Holden fondata da Alessandro Baricco, vanta un curriculum da editor, ufficio stampa e strategia della comunicazione (ora per Kite Edizioni). Insegna scrittura creativa, da 15 anni fa parte della giuria del Premio Campiello Giovani e pubblica i suoi libri illustrati in Francia, Corea e Canada.

Chi governa davvero il mercato dell’editoria in Italia?«Economicamente, non c’è dubbio: i grandi gruppi editoriali, perché hanno molte più risorse per gestire il potere, e diversi fra loro hanno ormai acquisito la maggioranza oppure la totalità delle azioni dei medi e piccoli gruppi editoriali, e dunque li dominano. Culturalmente, la risposta è più controversa. I medi e piccoli gruppi, avendo meno disponibilitàeconomiche, si ingegnano e puntano sulla creatività, sullo scavo e sulla comunicazione. La ricerca diventa il loro punto di forza, e questo è riconosciuto. Negli ultimi anni, tuttavia, il dialogo tra grandi, medi e piccoli gruppi si è evoluto, per fortuna. Ciò che conta è riconoscersi come interlocutori culturali e fare rete, creando se possibile un discorso».

E la “ripartenza” com’è?«Nell’editoria non si può prescindere dalla Lombardia, che monopolizza i fatturati, e da Roma dove passano sempre i cambiamenti. Il Veneto continua a essere fra le Regioni che contano, proprio in questa fase post-Covid: autori, testi di vario genere, sceneggiature restituiscono un fermento incoraggiante…».

Come si crea, si gestisce e si accompagna un nuovo autore nel labirinto della comunicazione letteraria?«Un autore, specialmente se nuovo (intendo dire esordiente), va addirittura creato dal suo gruppo editoriale e dalla comunicazione dell’editor e dell’ufficio stampa. In Italia escono 200 titoli al giorno, non si può sperare che un autore,per quanto talentuoso, venda la sua opera solo perché viene pubblicata. Bisogna che sia realizzato un lavoro importante che conduca i lettori all’autore e l’autore ai lettori. Se il dialogo tra casa editrice e autore funziona, spesso continua per molti anni ed entrambi se ne giovano. Penso alla scrittrice belga Amelie Nothomb: è corteggiata dai più grandi gruppi editoriali che le offrono autentiche fortune, ma lei continua a pubblicare con Voland, piccolo editore che ha costituito con lei un rapporto unico per cui lei stessa lo ha definito “il mio editore sulla terra”. Mi sembraeloquente».

Qual è, invece, il peso di un agente letterario nelle attuali dinamiche? E fin dove si concretizza il margine di un editor?«Il ruolo di un agente è indiscutibile. Alcuni hanno molto potere e riescono a creare delle vere e proprie aste su titoli che loro considerano di pregio, fino a ottenere la maggiore delle offerte sul mercato. Attenzione però: il massimo del trattamento economico spesso non è, necessariamente, il massimo per un autore, ma anche questo rappresenta un aspetto che solo i più avvertiti capiscono. Il margine di un editor è rimarchevole, e può cambiare addirittura ildestino di un’opera. Ma anche in questo caso: un ottimo editor può intervenire tantissimo o per nulla, deve essere in grado di capire quando il suo intervento è migliorativo e solo allora applicarlo. Ma in ogni caso incide su tutto: titolo, trama, stile, finale, quarta di copertina. Spesso l’editor veicola anche il lancio dell’ufficio stampa o è lui stesso che lancia».

Dalla montagna dei testi inediti come si trova la “pepita” destinata a brillare tra i lettori?«Ciò che conta è sempre la prima scrematura. Lavorando mi sono resa conto che la percentuale tra i manoscritti inviati e quelli pubblicati è più o meno mille a uno. Se quell’uno non viene intercettato da un esperto oppure da un tecnicoche lo sa riconoscere, anche il lavoro sugli altri 999 è buttato. Diverso è se la selezione, magari, è già stata fatta da un agente letterario. Comunque anche qui è l’editor che deve saper decidere su che cosa bisogna convogliare le energie. La risposta è: facendo capo alle capacità e all’esperienza degli editor, e perché no?, anche al loro talento».

Un patto per accrescere la lettura

Nel 2021, in Veneto è stato approvato il Patto regionale per la lettura, aderendo alla proposta del Centro per il libro e la lettura del ministero dei Beni culturali. Lo strumento, a cui hanno aderito case editrici, librerie, biblioteche, istituti scolastici, musei, pubbliche amministrazioni e altre realtà, ha diversi obiettivi e in particolare: si vuole avvicinare alla lettura tutti i cittadini (soprattutto i nonlettori, i bambini fin dalla prima infanzia, le persone con difficoltà di lettura e apprendimento – “lettura inclusiva” – e i nuovi cittadini); si vuole valorizzare, rafforzare e ampliare la rete di alleanze territoriali per incentivare e diffondere la lettura; e si vuole promuovere azioni e progetti comuni con gli stakeholder, pubblici e privati, che condividono le stesse finalità. Dal 2023 è stato istituito il Tavolo di coordinamento e monitoraggio del Patto.

Ultimi articoli della categoria

Carceri sovraffollate: un problema italiano

martedì 12 Novembre 2024

Carceri sovraffollate: un problema italiano

Consumo di suolo. Un futuro grigio

martedì 12 Novembre 2024

Consumo di suolo. Un futuro grigio

Connessi con la realtà. Padova fa progressi nel digitale e nella cultura

martedì 12 Novembre 2024

Connessi con la realtà. Padova fa progressi nel digitale e nella cultura

Agenda 2030, quale futuro? Noi possiamo ancora agire

martedì 12 Novembre 2024

Agenda 2030, quale futuro? Noi possiamo ancora agire

Cambiamenti climatici e sociali. Uno sviluppo insostenibile

martedì 12 Novembre 2024

Cambiamenti climatici e sociali. Uno sviluppo insostenibile

Energia pulita. Rinnovabili, insistiamo

martedì 12 Novembre 2024

Energia pulita. Rinnovabili, insistiamo

Condividi su
Link copiato negli appunti
Logo La Difesa del Popolo
  • Chi siamo
  • Privacy
  • Amministrazione trasparente
  • Scrivici

La Difesa srl - P.iva 05125420280
La Difesa del Popolo percepisce i contributi pubblici all'editoria.
La Difesa del Popolo, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) ha aderito allo IAP (Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.
La Difesa del Popolo è una testata registrata presso il Tribunale di Padova decreto del 15 giugno 1950 al n. 37 del registro periodici.