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Mattarella celebra i 75 anni del Senato: ecco i senatori veneti della prima seduta del 1948
8 maggio Le celebrazioni nella Camera alta. Ecco quali erano i senatori veneti nella prima storica seduta del 1948
8 maggio Le celebrazioni nella Camera alta. Ecco quali erano i senatori veneti nella prima storica seduta del 1948
C’era una sola donna, la socialista Angelina Merlin detta Lina, padovana di Pozzonovo ed eletta nel collegio di Adria, promotrice della legge sulla chiusura delle case di tolleranza, nel manipolo di senatori veneti chiamati a partecipare, alle ore 10 dell’8 maggio 1948, alla seduta inaugurale dell’assemblea di Palazzo Madama, che elesse alla presidenza il mantovano Ivanoe Bonomi, componente di diritto in qualità di ex presidente del Consiglio del Regno d’Italia, di deputato in quattro legislature prefasciste e di membro dell’Assemblea costituente.
A 75 anni di distanza, quella storica prima seduta del Senato della Repubblica verrà celebrata solennemente, 75 anni dopo, nell’aula di Palazzo Madama, alle 11.30 di lunedì 8 maggio, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per solennizzare l’evento l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha coniato una moneta celebrativa in argento, del valore nominale di cinque euro, che il 3 maggio è stata messa in vendita a 68 euro. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy invece emette un francobollo “tariffa B” (da 1,20 euro). Ma chi erano i senatori veneti, eletti il 18 aprile 1948, che parteciparono alla seduta d’insediamento presieduta dal genovese Nino Ronco (classe 1863, già senatore del Regno nel 1914)? Per lo più appartenevano ovviamente al gruppo della Democrazia Cristiana. Al Senato la Dc fu rappresentata da Antonio Alberti, eletto a Verona, che ricevette l’incarico di vicepresidente; da Celeste Bastianetto, avvocato di San Donà di Piave, eletto nel collegio di Venezia-Treviso; da Giuseppe Caron, eletto nel collegio di Treviso e rieletto nel 1953, nel 1958, nel 1963, nel 1968 e nel 1972, ministro del Bilancio nel secondo governo Rumor (dal 1969 al 1970); dall’ing. Stanislao Ceschi, originario di Sant’Elena, alfiere del collegio di Cittadella, confermato nel 1953, nel 1958 (vicepresidente del Senato) e nel 1963; da Guido Corbellini, originario di Ancona, eletto nel collegio di Vicenza e poi rieletto per tre legislature, ministro dei Trasporti e delle Poste; da Francesco De Bosio, eletto a Verona e poi rieletto nel 1953 e nel 1958. Si accomodarono sui banchi del gruppo Dc anche il bellunese Agostino D’Incà, deceduto il 2 settembre 1950 e sostituito dal polesano Romolo SaggioroAldo Ferrabino, ordinario di storia greca e romana e rettore al Bo dal 1947 al 1949; Bortolo Galletto, avvocato di Sandrigo, eletto nel 1948 nel collegio di Schio e rieletto nel 1953; Carlo Grava, avvocato di Revine Lago, eletto nel collegio di Vittorio Veneto e rieletto per altre tre legislature; Ugo Guarienti, agricoltore di Verona; Angelo Lorenzi, medico di Rotzo, eletto nel collegio di Este e rieletto nel 1953, nel 1958 e nel 1963. Membro di diritto perché deputato in tre legislature e alla Costituente era l’avv. Umberto Merlin, nato a Rovigo nel 1885, che tornò a Palazzo Madama anche nel 1953, nel 1958 e nel 1963 e fu ministro delle Poste e dei Lavori pubblici. Infine Giustino Valmarana, avvocato di Vicenza, eletto a Bassano del Grappa e confermato altre tre volte; poi sottosegretario al Tesoro nel I governo Fanfani, nel governo Scelba e nel I governo Segni. Nel Veneziano fu eletto pure Raffaele Tommasini, ferrarese, ispettore capo delle Ferrovie dello Stato.
Il Pci era rappresentato da Severino Bolognesi, operaio di Stienta, eletto nel collegio di Rovigo e rieletto nel 1953; da Riccardo Ravagnan, già sindaco di Chioggia, arrestato e condannato per antifascismo, senatore di diritto, rieletto nel 1953 e deputato nel 1958. Socialista e presidente del Commissariato provinciale per l’epurazione, era invece l’avvocato penalista veronese Carlo Caldera, rieletto nel collegio scaligero anche nel 1953. Espatriato in Francia nel 1925, fu antifascista militante pure il socialista Guido Giacometti, originario di Legnago, rieletto nel collegio di Chioggia nel 1953 e nel 1958. I socialdemocratici mandarono in Parlamento Attilio Tissi, eletto a Belluno.
In Veneto alle elezioni del 18 e 19 aprile 1948 la Dc aveva ottenuto il 61,84 per cento e 14 seggi; il Fronte Democratico Popolare (formato dal Pci di Togliatti e dal Psi di Nenni) aveva raccolto il 23,93 per cento (quattro seggi); Unità Socialista (il Psli di Saragat e l’Unione dei socialisti di Lombardo) il 5 per cento e un seggio. Esclusi il Pri di La Malfa e il Blocco Nazionale (formato dal Pli, dal Fronte dell’Uomo Qualunque e dal Partito per la Ricostruzione nazionale di Nitti).