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Mons. Coter (Ceama): “Partiamo dal basso. Dietro al rito ci sono una visione di Chiesa e di cultura”
“La fede dev’essere incarnata”, deve innestarsi in una cultura. Lo spiega al Sir mons. Eugenio Coter, bergamasco, vescovo del vicariato apostolico di Pando, nel territorio amazzonico della Bolivia, al confine, da un lato, con il Perù, e dall’altro con il Brasile. E proprio dalla vita delle Chiese in Amazzonia, dalla loro esperienza, potrebbe nascere, attraverso una lunga gestazione, il “rito amazzonico”, la cui istituzione è diventata un’ipotesi concreta. Mons. Coter, da anni attivo prima nella Rete ecclesiale panamazzonica (Repam) e poi nella Ceama, la Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia, è uno dei protagonisti di questo processo. Al vescovo italiano, che vive da molti anni in Sudamerica, è stato chiesto di coordinare il Nucleo per il rito amazzonico, la commissione incaricata di formulare un’ipotesi rispetto a questa importante, possibile, novità