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Progetto giovani. Spazio Europa, l’occasione per vivere Padova da volontari
Le storie di Juan dalla Spagna, Özge dalla Turchia e Joaquin, che a Padova è rimasto a vivere
Le storie di Juan dalla Spagna, Özge dalla Turchia e Joaquin, che a Padova è rimasto a vivere
Progetto giovani è un ufficio del settore servizi scolastici del Comune di Padova aperto nel 1987 per occuparsi di politiche giovanili a tutto tondo. Già dagli anni Novanta si occupa di mobilità internazionale attraverso l’area “Spazio Europa”.
I numeri dimostrano l’impegno: 30 scambi (per un totale di circa 240 persone) in invio e in accoglienza dal 2005 al 2018; 202 ragazzi inviati in altri Paesi e 42 ragazzi accolti a Padova con il Servizio volontario europeo (Sve) dal 2000 a oggi. Juan dalla Spagna e Özge dalla Turchia sono i due volontari attualmente ospitati con il progetto “Yep! Young europeans for Padova”. Si occupano di proporre laboratori linguistici e culturali interattivi nelle scuole superiori della città, di realizzare doposcuola con studenti con minori opportunità in collaborazione con i servizi sociali del Comune e di tenere tandem linguistici.
Tra i volontari passati da Padova, alcuni hanno deciso di rimanere a vivere in città, come Joaquin, che nel 2016 è arrivato da Granada: «Per me è stata un’esperienza a 360°, che mi ha permesso di scoprire aspetti di me stesso e competenze che nemmeno pensavo di avere, facendo nel frattempo anche qualcosa di buono e utile per i giovani del territorio».
I motivi per cui Joaquin ha deciso di restare a Padova sono molteplici, ma a questa domanda lui risponde convintamente: «Perché no? Questo è quello che ho pensato alla fine del mio progetto. Uscendo dalla mia zona di comfort ho conosciuto una realtà, quella padovana, che mi ha piacevolmente stupito, in cui ho riscoperto le mie doti comunicative e ho conosciuto persone, nell’ambito del progetto, che mi hanno spinto a coltivare queste doti, quindi ho deciso di provare. Oggi sono insegnante di spagnolo a Padova ed esaminatore professionale per l’istituto Cervantes, qualcosa che prima dello Sve non mi sarei mai immaginato sarebbe potuta diventare la mia professione».