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È stata presentata ufficialmente il 30 agosto alla Mostra del Cinema di Venezia la nuova associazione Veneto Troupe che riunisce le maestranze venete occupate nella settima arte. In realtà le presentazioni si stanno susseguendo una dopo l’altra da settimane in vari contesti, per far conoscere l’iniziativa e sensibilizzare le istituzioni sui problemi che gravano sul settore, ma anche sulle opportunità che il cinema può offrire ai propri addetti e al territorio.
«Ci stiamo lavorando da un anno e finalmente a ottobre apriremo le iscrizioni dopo aver concluso un lungo iter burocratico». Commenta così la nascita dell’associazione Chiara Tesser, giovane location manager di Castello di Godego (Treviso) con già alle spalle diversi film per i quali ha trovato e gestito gli ambienti dove si sono svolte le riprese. Chiara Tesser oggi è consigliere del direttivo, l’organo che di fatto guida l’associazione e che ha designato presidente Ilaria Marmugi, costumista con una lunga carriera alle spalle in set nazionali e internazionali.
«Il nostro obiettivo è quello di far dialogare i soggetti che operano nel settore audiovisivo e cinematografico, quindi lavoratori, istituzioni come la Veneto film commission, privati, case di produzione ecc. In Italia esistono già realtà simili, proprio perché chi lavora nel cinema sta manifestando l’esigenza di unirsi per essere più forti e strutturati. Solo per restare nel Triveneto ci siamo confrontati con Rete cinema in Laguna o l’Associazione cinematografica trentina, attive da anni» spiega il giovane consigliere.
Quali sono dunque i problemi che affliggono chi lavora in questo mondo? «Abbiamo deciso di aprire l’associazione a tutti, anche per una questione formale legata alla forma giuridica scelta, ma il nostro target sono soprattutto i lavoratori, quasi tutti freelance quindi non dipendenti di specifiche aziende. L’esigenza di unirsi sta proprio nella nostra particolare condizione lavorativa: quando una casa di produzione, spesso non veneta, viene a girare sul nostro territorio si porta i propri professionisti, anche per una questione di fiducia e rapporti consolidati. Noi puntiamo a far sì che anche le nostre eccellenti maestranze possano lavorare assieme a loro. Per questo è fondamentale da un lato arrivare a un database ben strutturato – e questa è stata la nostra priorità fin da subito – dall’altro spingere affinché i bandi incentivino l’assunzione di locali» continua ancora Tesser.
«Altro tema è il rapporto con la Veneto film commission che malgrado sia giovane (fondata da 5 anni, ndr) ha già svolto un ottimo lavoro attraendo numerose produzioni cinematografiche. Certo il lavoro da fare è ancora molto: bisognerebbe ragionare su validi corsi di formazione condotti da professionisti, su come alzare sempre di più la qualità delle produzioni, sulla revisione di alcuni criteri dei bandi pubblici e molto altro ancora» riflette la location manager.
Tesser conclude le proprie considerazioni allargando lo sguardo al cinema in Italia: «Il settore è purtroppo un po’ malandato (a causa delle recenti riforme sul finanziamento pubblico, ndr), ma offre comunque ottime opportunità e siamo fiduciosi che possa riprendersi».
I professionisti del cinema e dell’audiovisivo residente in Veneto interessati a iscriversi possono contattare l’associazione alla mail info@venetotroupe.it
Dal 2020 al 2024 in Veneto sono state realizzate oltre cento produzioni, di cui 82 con un finanziamento della Regione per un totale di 15,5 milioni. Secondo Luca Zaia, il ritorno stimato è stato di circa 118 milioni.