La storia di Anguillara Veneta
Il toponimo compare per la prima volta nel 944 e trae origine dalle anguille che popolavano numerose le valli formate dall’Adige. Fino alla metà del Quattrocento fu annessa alla pieve di Tribano e solo dopo questa data è stata elevata a parrocchiale, comprendente la cappella di Borgoforte.
Il toponimo compare per la prima volta nel 944 e trae origine dalle anguille che popolavano numerose le valli formate dall’Adige e campeggiano ancora nello stemma comunale insieme al simbolo dei Carraresi, che del paese furono conti.
Le prime notizie documentate della chiesa si hanno intorno al 1077, ma secondo alcuni studiosi locali un luogo di culto cristiano era presente in prossimità dell’attuale tempietto del Capitello già dall’8° secolo. In quest’area si ergeva un ospitale per i viandanti con cappella.
Fino alla metà del Quattrocento fu annessa alla pieve di Tribano e solo dopo questa data è stata elevata a parrocchiale, comprendente la cappella di Borgoforte.
La vicinanza all’Adige rendeva insicuro l’edificio, più volte minacciato dalle acque, quando non dagli uomini, come nel 1405 durante la guerra tra Padova e Venezia.
Nel 1449 il tetto è cadente e manca il sacerdote. Ancora nel 1587, benchè la chiesa sia stata ricostruita nel 1536, spicca l’assenza del Santissimo a causa delle inondazioni, come riporta la visita pastorale di quell’anno.
Riedificata ai primi del Settecento più grande e con facciata tardo barocca, la chiesa fu abbattuta nel 1897 a seguito di imponenti lavori di arginatura e ricostruita lontana dal fiume in località Barconi.
Finita nel 1906, fu intitolata a sant’Andrea solo nel 1948, dopo il restauro del campanile danneggiato dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale.
Nel paese è ancora forte la devozione per l’Addolorata, meglio nota come Madonna del capitello, iniziata secondo la tradizione tra il 15° e il 17° secolo.
L’oratorio omonimo venne costruito nel 1792 e ampliato nel 1864 come ex voto per la fine del colera del 1855. Ha forma rotonda e due campanili in stile vagamente moresco. Di un “capitello” parlano anche due relazioni pastorali della seconda metà del Seicento, mentre nel 1887 l’allora parroco scriveva di una nicchia con immagine mariana esistente fin dal 1744, poi trasformata in chiesetta.
Importante la presenza in paese dell’Arca del Santo.
I Carraresi, che erano ricorsi ai tesori della basilica antoniana per pagare la guerra contro la Serenissima, donarono l’intera gastaldia di Anguillara, 1.300 ettari, all’Arca del Santo, che l’amministrò dal 1405 al 1974.