Chiesa nel mondo

Don Daniél Antùnez, presidente di Missioni Don Bosco, racconta il viaggio compiuto nei giorni scorsi in Ucraina, prima a Lviv e poi a Kyiv in visita ai progetti che la Onlus sostiene. Papa Francesco, parlando dei bambini ucraini, ha detto: “La guerra fa questo: fa perdere il sorriso dei bambini”. “E’ vero”, conferma il salesiano. “I bambini vivono, continuano a giocare, anche sotto le bombe, ma dietro sono stanchi, tristi, psicologicamente provati. Sono bambini, figli della guerra. Dentro hanno ferite che da fuori non si vedono”

"Il documento, alla luce degli sviluppi odierni, potrebbe apparire superato. Eppure, nell’ambito comunicativo ecclesiale, tutti i progressi raggiunti sono figli proprio di quel testo e si intrecciano, nel mondo intero, con una diversa comprensione e strutturazione ecclesiologica apportata dal Concilio Vaticano II". Parla Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della Cei

Si è aperto, il 25 aprile (fino al 28) a Bracciano, il 50° Consiglio generale dell’Agesci (Associazione guide e scout cattolici italiani) sul tema "Capi e ragazzi per un mondo migliore". L'evento è anche l'occasione per ricordare il 50° di fondazione dell'Associazione. Oggi all'incontro arriva anche il presidente della Cei, card. Zuppi, che celebrerà la messa. Su questi 50 anni abbiamo intervistato Daniela Ferrara e Fabrizio Marano, Capo Guida e Capo Scout d’Italia

“La lettura dei segni dei tempi ci chiede un approfondimento dei fatti e dei dati storici, ma anche la fatica di capire come interpellano la nostra libertà, che di fronte ad essi è chiamata a un grado più intenso di responsabilità e di conoscenza, che passa attraverso un amore più autentico del bene e attraverso la sofferenza per ciò che lo contrasta e lo impedisce”. 

Una riflessione pastorale sul gender e l’apertura pastorale della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles a chi soffre di disforia di genere. È stato questo l’argomento di discussione più importante della conferenza stampa che ha chiuso la plenaria di primavera dei vescovi inglesi tenutasi nel monastero benedettino di “Buckfast abbey”, nel sud di Inghilterra

La storia dell’Azione cattolica italiana è intrecciata in modo stretto con quella del nostro Paese. Del resto lo dice l’anagrafe: l’unità d’Italia è datata 1861, i primi vagiti dell’Ac risalgono, grazie alla “Società della gioventù cattolica italiana” di Mario Fani e Giovanni Acquaderni, al 1867. Ma, in realtà, l’intreccio tra Ac e Italia va molto oltre alla carta d’identità e si snoda attraverso la storia e, soprattutto, si esplicita in volti e nomi di donne e uomini che hanno saputo dare molto alla Chiesa italiana e all’intero Paese

Si commemora oggi, 24 aprile, il Genocidio degli armeni, una delle più oscure pagine della storia del ‘900, tra le meno conosciute e dimenticate. Tra il 1915 e il 1916, gli armeni subirono uno sterminio di 1,5 milioni di persone. Deportati nei deserti della Siria, massacrati, affamati, assetati, madri, figli e neonati.  Non ci fu pietà. Sua Beatitudine Raphael Bedros XXI Minassian, Patriarca di Cilicia dei cattolici armeni, ha deciso quest’anno di rivolgersi ai giovani

All’interno dello statuto e del progetto formativo di Azione cattolica emerge chiaramente il primario impegno dell’associazione nella cura alla formazione integrale di ogni associato, attraverso l’intreccio della vita associativa, vita ecclesiale e vita civile. Reinterpretando una preziosa intuizione di Yves Congar, potremmo dire che l’Ac ritrova il senso autentico della sua missione “nell’opera stessa che Dio gli ha affidato, [comprende che] la sostanza delle cose in sé stesse esiste ed è interessante” (Y. Congar, Per una teologia del laicato)