Terremoto: Padova è gemellata con Spoleto-Norcia. Ecco come aiutare

Dopo i terremoti nel Centro-Italia, le chiese del Triveneto – Padova compresa – si sono gemellate con la diocesi di Spoleto-Norcia, il cui territorio è stato gravemente colpito dal sisma. L’aiuto prosegue con il sostegno economico, con supporti nella logistica e anche attraverso la possibilità di ospitare per il periodo delle feste famiglie e gruppi.

Terremoto: Padova è gemellata con Spoleto-Norcia. Ecco come aiutare

Instaurare un legame, per aiutare di più e meglio.
Dopo il terremoto in Centro Italia del 24 agosto, seguito da altre tremende scosse il 26 e il 30 ottobre scorsi, Caritas italiana è scesa in campo per aiutare le popolazioni colpite, moltiplicando gli sforzi e lavorando perché i riflettori sul disastro rimangano accesi il più a lungo possibile.

Come già spesso avvenuto in occasione di altre calamità naturali sul territorio nazionale, come alluvioni e terremoti, Caritas ha promosso la già rodata formula dei gemellaggi.
Si procede assegnando il territorio di una diocesi colpita ad altre diocesi che si impegnano a sostenerla e, nel frattempo, si gettano le condizioni perché la creazione di amicizie, legami e rapporti diventi nel lungo termine la motivazione del sostegno, sostituendosi con efficacia all’empatia e alla commozione delle prime settimane.

Con le quindici diocesi del Triveneto – Padova compresa – è stata gemellata la diocesi di Spoleto-Norcia, che sarà sostenuta anche dalle chiese della Campania, della Sardegna e dell’Umbria. Padova, anche in questa occasione, ha dato prova della sua generosità, raccogliendo – alla data del 31 ottobre – ben oltre 400 mila euro, dei quali 368 mila e 800 arrivati nella colletta di domenica 18 settembre, e almeno altri 33 mila da offerte libere. La cifra, però, è destinata a salire. Si può continuare a donare tramite bonifico al conto corrente con Iban IT27 T050 1812 1010 0000 0100 400, o visitando il sito www.caritaspadova.it.

Lo scorso 8 novembre, a Norcia, all’interno di una tensostruttura adibita – per il crollo o la pericolosità dei vecchi edifici – a centro pastorale, si è svolto un incontro tra Caritas italiana e le delegazioni delle diocesi gemellate all’arcidiocesi di Spoleto-Norcia dopo il terremoto.
L’incontro ha avuto come obiettivo fare il punto della situazione sulle zone colpite dal sisma e sulle modalità più opportune per offrire il proprio contributo.
A rappresentare le diocesi del Triveneto c’era il direttore di Caritas Trento Roberto Calzà: «Siamo tornati in questa città dopo averla visitata solo un mese fa e tutto è cambiato – racconta – le storiche mura sono diventate un triste colabrodo che non fermerebbe alcun invasore, tratti di strada sono letteralmente sollevati o sprofondati, e poi le case: se prima molte erano inagibili, in attesa di perizia, ora anche un occhio non esperto capisce che alcune non avranno altro futuro che la demolizione».

L’incontro – molto intenso e molto partecipato – non ha portato buone notizie
«Il quadro della situazione è complesso: sembra faticoso interagire con le istituzioni, almeno su alcune questioni pratiche, la gente è molto provata, le scosse continuano e le promesse rispetto ai ricoveri per le bestie e ai moduli abitativi non tranquillizzano nessuno». Per questo, le Caritas delle diocesi del Triveneto si sono prese l’impegno di aiutare la Caritas della diocesi di Spoleto-Norcia a garantire il noleggio di camper o roulette per quanti devono restare vicino alle loro aziende con gli animali. Non manca poi la disponibilità a provvedere all’acquisto di foraggi e mangimi.

«La preoccupazione vera – prosegue Calzà – è il rischio di spopolamento, rassegnazione e morte sociale per quella terra. Oggi non solo manca la normalità, ma anche un minimo di prospettiva: per questo è forte la richiesta di mantenere unita la comunità, di dare qualche segnale di ripresa e di sicurezza». A dare un primo e sostanzioso “segnale” Rinaldo e Francesca, sposi novelli che hanno scelto di vivere in un camper, a Norcia, per ascoltare e sostenere la gente, in qualità di volontari.

Con l’avvicinarsi delle feste di Natale c’è anche un altro modo per poter stare vicino alle popolazioni del sisma, specie chi è stato gemellato con le chiese del Triveneto.
L’invito arriva dal direttore di Caritas Padova, don Luca Facco: «È possibile, durante i giorni di festa, offrire ospitalità temporanea a qualche famiglia o gruppo di ragazzi che potrebbero trarre beneficio da un breve “stacco” dalla situazione di precarietà e di sofferenza che stanno vivendo».

Per comunicare la propria disponibilità si può chiamare Caritas di mattina al numero 049/8771722 o inviare una mail a info@caritaspadova.it
Si chiede di specificare quale tipo di ospitalità si può offrire (famiglia o gruppo, quante persone, quanti giorni e il posto).
«Non servono centinaia di proposte – conclude don Luca – ma sarebbe un bel gesto se qualche parrocchia o famiglia si dimostrasse attenta verso questa necessità».

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