L'America coast-to-coast per sostenere l'impegno all'alloggio sociale di Fondazione La Casa

Per dare un nuovo impulso al concetto di accoglienza e mantenere accesi i riflettori sulla fondazione che dirige, il 31 luglio Maurizio Trabuio è partito per un ciclo-pellegrinaggio di 6 mila chilometri negli Stati Uniti: da Cape Code nel Massachusset, dove nel 1620 approdarono i padri pellegrini, fino a Eureka nel nord della California. Dal 2001 a oggi sono già oltre 200 i beneficiari di un alloggio sociale grazie a Fondazione La Casa.

L'America coast-to-coast per sostenere l'impegno all'alloggio sociale di Fondazione La Casa

Rispondere alle situazioni di disagio abitativo realizzando una rete territoriale che faciliti l’incontro tra offerta e domanda e valorizzi l’accoglienza pubblica attraverso metodi di gestione tipici del privato sociale.
È questo il principale obiettivo della fondazione La Casa onlus, nata nel 2001 per volontà di Camera di commercio, Acli di Padova, Nuovo Villaggio cooperativa sociale e Banca Etica.

«Abbiamo iniziato il nostro percorso ristrutturando a Torre una canonica abbandonata messa a disposizione dalla diocesi e a Camposampiero sei case vuote concesse dal comune – ricorda Maurizio Trabuio, direttore della fondazione – Il fine era mettere insieme un patrimonio per sperimentare nuovi servizi abitativi per persone fragili, che in quel momento erano soprattutto stranieri che lavoravano in Veneto e non avevano una casa».

Oggi sono 212 i beneficiari degli alloggi
Il 46 per cento è di nazionalità italiana, il 23 per cento nordafricana, il 17 subsahariana e il 15 dell’est Europa. Sono in prevalenza donne (49 per cento), minori (33 per cento) e ultra sessantenni (10 per cento) che subiscono uno sfratto perché non sono più in grado di pagare l’affitto o il mutuo a causa della sopraggiunta disoccupazione o del lavoro precario e a tempo determinato oppure di pensioni troppo basse.

La fondazione gestisce in Veneto 104 immobili (61 a Padova, 17 a Rovigo, 15 a Verona, 7 a Venezia e 4 a Treviso)
Molti gli sono stati affidati dai comuni pur restando di proprietà pubblica, ma così la fondazione acquisisce il diritto di richiedere finanziamenti bancari utili all’avvio dei lavori di ristrutturazione per trasformarli in alloggi sociali.
«La soluzione abitativa che offriamo non è definitiva, perché l’obiettivo è guidare i soggetti che ci vengono segnalati dai servizi sociali comunali verso l’autonomia sociale – prosegue Maurizio Trabuio – Crediamo di essere un’opportunità in un momento difficile per le persone e vogliamo essere per loro un accompagnamento verso l’autonomia economica e sociale fino al pieno reinserimento attivo nella comunità».

In bici attraverso l'America per trovare nuove energie

Per dare un nuovo impulso al concetto di accoglienza e mantenere accesi i riflettori sulla fondazione il 31 luglio Maurizio Trabuio è partito per un ciclo-pellegrinaggio di 6 mila chilometri negli Stati Uniti: da Cape Code nel Massachusset, dove nel 1620 approdarono i padri pellegrini, fino a Eureka nel nord della California, dove conta di arrivare a metà settembre pedalando in solitaria alla ricerca di nuove energie per sostenere il fondo per l’emergenza abitativa costituito e usato dalla fondazione per le famiglie in difficoltà.
«Mi metto in viaggio verso un punto indefinito dell’orizzonte, su strade sconosciute – ha spiegato alla partenza – per provare lo stesso spaesamento dei tanti che oggi sono costretti ad abbandonare la loro terra per cercare opportunità di vita migliori o di coloro che hanno perso i riferimenti delle loro sicurezze e della loro vita tranquilla nel paese in cui sono nati».

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