Rubriche | Senza frontiere: voci dall'Europa
Tav. L’alta velocità strategica per la Ue è messa in dubbio dall’Italia
Il governo italiano discute la Tav e la Commissione europea ribadisce che l'opera è strategica.
Il governo italiano discute la Tav e la Commissione europea ribadisce che l'opera è strategica.
Nei giorni scorsi, la Commissione europea ha ribadito che la Tav Lione-Torino è un progetto strategico di livello europeo perché trasferimento modale di una quota del trasporto passeggeri e merci dalla strada alla ferrovia, è centrale nella strategia europea di riduzione dei gas serra e per lo sviluppo di trasporti sostenibili.
ha detto il premier Giuseppe Conte nella consueta conferenza stampa prima della pausa estiva. Il Presidente del parlamento ue, Antono Tajani, ieri in visita al cantiere, ha dichiarato:
Il traffico merci transalpino è raddoppiato negli ultimi 30 anni per cui la promozione di trasporti sostenibili, alternativi al trasporto su gomma, è considerato indispensabile dalla Ue: la crescita del traffico si traduce in una concentrazione di mezzi pesanti nelle poche valli che assicurano i passaggi internazionali, inoltre, la linea storica esistente non risponde agli standard di trasporto internazionali. Si tratta, infatti, di un tracciato con pendenza eccessiva: l’antico tunnel del Frejus raggiunge quota 1300 metri, comportando un costo energetico del 40% superiore rispetto alla linea in pianura.
Il Consiglio europeo tenuto ad Essen nel 1994 incluse la nuova linea Torino-Lione tra i 14 progetti prioritari europei, nel settore dei trasporti. Nel 2011, a seguito della revisione delle reti transeuropee dei trasporti (TEN-T), l’opera è stata inserita nel cosiddetto corridoio “Mediterraneo” (corridoio n. 3), con estensione dal porto di Algeciras fino al confine ucraino.
Il costo della sezione transfrontaliera è di 8,6 miliardi di euro, certificato dalla società internazionale Tractebel Engineering-Tuc Rail, per il 40% cofinanziato dall’Unione europea, la quota restante suddivisa tra Italia (35%) e Francia (25%). Il costo di ciò che è stato realizzato finora è di 1,4 miliardi. Il 50% è finanziato dall’Ue, il 25% dalla Francia sulla base di trattati internazionali firmati anche dall’Italia.
Nel corso del 2019, è previsto l’affidamento di appalti per un importo di 5,5 miliardi. Mentre per le opere da realizzare entro il 2019 – valore 1,9 miliardi – come previsto dal Grant Agreement sottoscritto nel 2015, Francia e Italia beneficiano di un contributo Ue pari a 813,8 milioni di euro.
Il Cda di TELT – la società costituita nel 2015 per realizzare e gestire la tratta Torino-Lione (quote al 50% in capo a Ferrovie dello Stato Italiane e Stato francese) – ha approvato l’affidamento della direzione lavori per lo scavo – lato Francia – del tunnel di base. Si tratta delle prime gare (81 in totale) in fase di apertura e assegnazione dei lavori, che dovrebbero essere completati entro il 2029.
Di fronte alla discussione in atto la Commissione ha ribadito che la copertura finanziaria sarà assicurata nel caso di effettiva realizzazione e ultimazione dell’opera.