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Rubriche | Senza frontiere: voci dall'Europa

domenica 27 Giugno 2021

La plastica monouso è fuorilegge

Cannucce e palloncini addio. Dal 3 luglio, a quasi tre anni dall’adozione della direttiva del 2019 per combattere la diffusione della plastica , gli Stati membri devono recepirla seguendo le linee guida stilate dalla Commissione.

Donatella Gasperi
Donatella Gasperi
collaboratrice

Da sabato3 luglio saranno vietati sul mercato europeo i prodotti di plastica monouso come bastoncini di cotone, posate, piatti, cannucce, palette, bastoncini per palloncini e anche alcuni prodotti in polistirolo espanso: bicchieri e contenitori per alimenti e bevande e tutti i prodotti in plastica oxo-degradabile, vale a dire la plastica additivata di sostanze che la rendono rapidamente frammentabile in piccolissimi pezzi sotto l’effetto del calore e della luce UV.

Secondo la Commissione sono tutti prodotti per i quali esistono alternative economiche ‘plastic free’ sul mercato e quindi devono essere sostituiti. Per quanto riguarda altri prodotti come sacchetti di plastica, le bottiglie, gli involucri e i filtri per il tabacco, gli Stati dovranno applicare altri tipi di restrizioni per limitarne la diffusione, come i requisiti di etichettatura per i prodotti e i sistemi di responsabilità estesa del produttore, sulla base del principio secondo cui chi inquina paga.

«Ridurre l’uso della plastica monouso aiuta a proteggere la salute delle persone e del pianeta. Le regole dell’Unione europea sono un traguardo fondamentale nell’affrontare i rifiuti marini – ha commentato il vicepresidente per il Green Deal, Frans Timmermans – Inoltre stimolano un modello di business sostenibile  e ci avvicina a un’economia circolare in cui il riutilizzo precede l’uso monouso. Questo è l’obiettivo del Green Deal europeo: proteggere e ripristinare il nostro ambiente naturale, stimolando al contempo le imprese a innovare». 

A Bruxelles si stima che oltre l’80 per cento dei rifiuti marini è costituito da plastica e la direttiva punta a limitarne l’immissione sul mercato proprio per limitarne anche la diffusione dei rifiuti che ne derivano. Tra gli obiettivi della direttiva c’è quello di promuovere approcci circolari, che privilegiano prodotti riutilizzabili con l’obiettivo primario di ridurre la quantità di rifiuti prodotti combattendo quindi la logica “usa e getta” dei prodotti monouso e l’economia circolare, è uno dei punti cardine della strategia complessiva dell’UE per la sostenibilità ambientale.

In Italia però le resistenze sono forti sia da parte degli industriali che di alcuni membri del Governo: il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti al momento dell’approvazione a fine maggio ha commentato: «la consapevolezza ambientale, progetto condivisibile e obiettivo da perseguire, non può ignorare le conseguenze di un approccio ideologico che penalizza le industrie italiane». Critico anche  il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolaniche ha definito la direttiva «assurda».

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