Amministrare oltre la politica. Il sindaco: «Dopo anni, la tomba del Petrarca è ora tornata a splendere. Stiamo avviando il restauro della Foresteria Callegari, potrebbe presto diventare sede del museo di Arquà»
Successore di Luca Callegaro, che la fascia tricolore l’ha indossata per tre mandati, Andrea Schivo è diventato sindaco nel giugno 2024, due mesi dopo aver soffiato 27 candeline. In realtà il giovane primo cittadino di Arquà Petrarca si era già “fatto le ossa” a partire dal 2019, assumendo la guida del Consiglio comunale. Insomma Schivo, che divide le sue giornate tra il municipio e lo studio professionale, è quasi un enfant prodige. «Di solito i giovani, alla mia età, hanno altri interessi. Ma più che nella politica, che in realtà si fa nei Comuni sopra i 15 mila abitanti, sono impegnato nell’attività amministrativa volta a risolvere i problemi della gente. Oltre ai due assessori, posso contare su dei giovani consiglieri che si danno molto da fare. I dipendenti municipali sono sette. Bisogna trovare soluzioni concrete: altrimenti i cittadini vengono a suonarmi il campanello del municipio. Non ci sono filtri». Ovviamente, ad Arquà, uno dei principali obiettivi è preservare al meglio la memoria del poeta. «Proprio la settimana scorsa – continua Schivo – abbiamo finito, dopo parecchi anni, grazie a un contributo della Fondazione Cariparo, la pulizia della tomba di Petrarca, che è tornata a splendere con il suo marmo rosso. Mancano ancora dei piccoli dettagli, come l’irrigazione e la siepe, ma siamo soddisfatti». Nello scorso fine settimana si è tenuta nel borgo la Notte Poetica. Che ha fatto seguito alla prima edizione della Notte Romantica, svoltasi la sera del 21 giugno: «Questo evento ha avuto molto successo, viene fatto su tutto il territorio nazionale in collaborazione con l’associazione I Borghi più belli d’Italia. Lo ripeteremo sicuramente nel 2026». Da venerdì 8 a domenica 10 agosto Arquà ospiterà la manifestazione “Calici Euganei, le notti del vino”, che darà modo alle cantine del territorio di esporre i loro prodotti: ogni produttore propone un piatto da abbinare alla degustazione del suo vino. «Per le prime due domeniche di ottobre, il 5 e il 12, è poi prevista la tradizionale Festa delle giuggiole. A novembre chiuderemo con la Festa dell’olio novello. Sottolineo che nell’ultima edizione del premio oleario “Pomea d’oro” Arquà è salito sul primo e sul terzo gradino del podio», con Roberto Ragazzi e Michele Tommasini. Il Comune sta avviando il restauro della Foresteria Callegari, un rustico di proprietà municipale annesso alla villa omonima. «Il progetto non è ancora definito, ma dovrebbe diventare il museo di Arquà, dove all’interno si parlerà del Petrarca, del laghetto della Costa, che è un sito riconosciuto dall’Unesco, della storia del paese. Dovremmo riuscire a finanziare l’intervento grazie al Pnrr, che ci servirà anche per realizzare un anfiteatro naturale nel brolo della Casa della Petrarca, per poter realizzare eventi e spettacoli. Abbiamo il sostegno di Padova, che è proprietaria dell’immobile». Con l’arciprete, don Romeo Bettio, i rapporti sono buoni: «A settembre 2024 abbiamo sistemato, anche con un contributo del Comune, il campetto di proprietà della parrocchia. Abbiamo realizzato un campo sintetico per il calcetto in modo che i ragazzi possano incontrarsi e giocare. E poi nel cortile della scuola, nella fascia riservata ai bimbi del nido e della materna, abbiamo portato a termine un bell’angolo per i giochi da fare in sicurezza. Puntiamo anche alla valorizzazione dell’ex asilo, potrebbe anche essere la nuova sede municipale. Le processioni in paese? Guai a chi le tocca, sono parte delle nostre tradizioni».
Il parroco: «Risale al 27 febbraio 1026 il primo documento che attesta l’esistenza della chiesa di Santa Maria Assunta. Con il sindaco mangiamo pastasciutta una volta al mese»
Save the date. Venerdì 27 febbraio 2026 sarà il vescovo Claudio Cipolla ad aprire le celebrazioni dedicate al millennio della chiesa di Santa Maria Assunta ad Arquà, il tempio in cui il 24 luglio 1374 fu celebrato il funerale di Francesco Petrarca, morto a 70 anni nella notte fra il 18 e il 19 luglio. «Risale infatti al 27 febbraio 1026 – sottolinea don Romeo Bettio – il primo documento che attesta l’esistenza di Santa Maria Assunta in Arquata. È in preparazione un libro sulla chiesa, in cui sarà raccontata tutta la storia della stessa: fabbrica, architettura, trasformazioni nel tempo, descrizioni delle opere che vi sono contenute e della vita civile e religiosa di tutto il millennio. Le iniziative sono promosse dalla parrocchia, il sindaco è il presidente del comitato del Millennio. Sono previsti tre concerti e altri due eventi: per la presentazione del libro sulla chiesa di Arquà e un laboratorio sull’oratorio della Santissima Trinità. Poi, probabilmente il 18 ottobre 2026, ci sarà l’inaugurazione della risistemazione esterna del campanile e della facciata della canonica». Ad Arquà Petrarca, l’arciprete è arrivato nel 2019: «Sono grato al vescovo che mi ha affidato questo incarico. Devo dire che il Petrarca è più vivo che mai. Il poeta continua a ricevere ogni anno la visita di migliaia di persone. Il suo spirito, l’insegnamento, la ricchezza letteraria e poetica continuano ad attrarre. Il borgo è sempre frequentato, a tratti superaffollato, di turisti, visitatori e studiosi». Proprio sabato 19 luglio, nell’anniversario del trapasso del grande aretino, si è svolta la Notte Poetica, con visita guidata ai luoghi vissuti dall’autore del Canzoniere, laboratori di scrittura e spettacolo teatrale-musicale. «Tutto si è svolto sul sagrato. Anche nella messa abbiamo ricordato questo letterato, che è il precursore dell’Umanesimo. Davanti all’altare della Madonna un quaderno rileva la provenienza cosmopolita dei visitatori: Giappone, Cina, Medio Oriente, America. Ogni due anni l’Università di Monaco di Baviera, in aggiunta al corso di germanistica, promuove un esame sulla figura del Petrarca e viene a chiudere il corso di studi qui. Io ospito volentieri i partecipanti in canonica. Poi ci sono tanti gruppi parrocchiali che salgono ad Arquà per celebrare la messa. Di recente ne è giunto uno dall’Austria, il 4 agosto ne arriverà uno da Bari». La chiesa di Arquà è intitolata a santa Maria Assunta, che verrà ricordata il 15 agosto, alle 9.30, con la messa e la processione. «Ma la solennità più sentita nel borgo è quella della Trinità, che abbiamo celebrato il 15 giugno, con una processione e con la benedizione in latino, invocando la protezione divina contro le folgori, le tempeste e tutto quello che può devastare la campagna. Il 22 giugno poi abbiamo fatto la processione del Corpus Domini; la prima domenica di ottobre ne faremo un’altra per la festa della Madonna del Rosario». Con l’amministrazione Schivo continua la buona collaborazione già avviata con la giunta Callegaro: «Una volta al mese mangio una pastasciutta con il sindaco e facciamo il punto della situazione». Don Romeo si sente ben coadiuvato: «Abbiamo un buon gruppo di animatori, che hanno fatto il grest con cinquanta ragazzi. Quest’estate facciamo tre campi scuola. La parrocchia continua a fare il suo cammino formativo anche con gli adulti. Ogni anno abbiamo una o due cooperative che organizzano incontri, di catechesi e di formazione pedagogica, per i genitori. Questi corsi, grazie a Dio, sono ben frequentati. I matrimoni religiosi? Anche da noi il numero è diminuito. C’è stato un anno in cui ne ho celebrati 24, ma in passato ne facevano 190-200. Adesso ne facciamo 7-8».