Mosaico
Ricordando Taliercio, il dirigente Montedison rapito e ucciso nel maggio del 1981
Il 20 maggio del 1981, Giuseppe Taliercio, direttore dello stabilimento Montedison di Mestre viene rapito dalle Brigate Rosse e fatto ritrovare cadavere dopo 47 giorni. Erano gli anni dello scontro, anzi, degli scontri, non solo tra il potere delle multinazionali e il comunismo combattente militante, ma anche tra le forze politiche, all’interno stesso del governo e dell’opposizione parlamentare, nonché dell’area della sinistra radicale, quella non legata al Pci e tantomeno al Psi di Craxi. Pierluigi Vito, giornalista di Tv2000, si confronta con questo contesto in cui la violenza si faceva largo anche tra coloro che condividevano le basi sociali dell’ideologia comunista ma che si dividevano sui modi della lotta. Il suo “I prigionieri”, edito da Augh!Edizioni, è una documentata ricostruzione di quei 47 giorni, ma rappresenta anche una sonda che ci riporta indietro di quarant’anni, perché il linguaggio, l’atmosfera, le relazioni umane soggette all’attrazione politica sono ricostruite in modo assai convincente.