Siamo passati in poco più di un mese da alleati a indiziati. Per cosa? «In Ue non c’è libertà di parola…», «Di essere avari e non voler spendere denaro per la difesa…».
Quasi delle carnevalate!? Si, forse, ma... Sta di fatto che le “scenette” cui ci hanno abituato negli ultimi tempi i nostri politici, sanno di folclore e neoromanticismo.
Nel giorno in cui Trump torna alla Casa Bianca e la tregua in Israele resta appesa a un filo, scelgo una buona notizia di casa nostra per rasserenarci.
Ma che Natale è stato? Poteva e doveva essere un “Natale diverso”, se si considera la cronica crisi identitaria dell’Europa, con Francia e Germania che fanno da traino economico, al giro di boa politico.
I genitori di Sammy Basso sciolgono per la prima volta il silenzio che avevano scelto dopo la morte del figlio, il 6 ottobre. Raccontano il loro primo Natale senza di lui. Un vuoto “pieno” di un amore smisurato arricchito dalla fede
Vivere è anche condividere. E cosa c’è di più unificante delle tradizioni per condividere? Quello che siamo è frutto di quel bagaglio di ritualità, memoria e storia, che convergono sotto il tetto unico delle “tradizioni” che si rigenerano grazie alla ritualità delle nostre abitudini. Se ciò non avvenisse, si smorzerebbe lo spirito che alimenta le tradizioni medesime.
Bruno Gomiero, 85 anni, nativo di Fossona di Cervarese Santa Croce, da più di un trentennio residente a Montegaldella, è uno degli ultimi artigiani di un settore ora in forte crisi. «Finché posso e ho salute, non mollo! Mi serve per stare al passo coi tempi»
Nella galassia delle tante “giornate internazionali per…”, quella storicamente dedicata all’Albero che si celebra il 21 novembre è l’unica ad avere un “clone” con il 21 marzo. Due capisaldi temporali che negli anni hanno perso valore, perché l’ignoranza (da ignorare) diffusa verso queste creature arboree, rivolta a quelle silenti creature, pacifiche e preziose, che soffrono del peggiore dei nostri difetti: l’indifferenza, è ormai cosa diffusa e risaputa. Per questo, l’ardito tentativo di riscrivere un Cantico tutto dedicato agli alberi, vuole essere qui uno strumento di diffusione didattica, dove il “cum” e il “tucte le creature” di francescana memoria, sono le chiavi per decodificare la lode che Francesco di Assisi compose in più momenti, fino al sopraggiungere di “sora morte corporale”(1226).