Antonio Gregolin

Antonio Gregolin

Natale, tradizioni o frenesia? Quello che siamo è frutto di un bagaglio di ritualità, memoria e storia

Vivere è anche condividere. E cosa c’è di più unificante delle tradizioni per condividere? Quello che siamo è frutto di quel bagaglio di ritualità, memoria e storia, che convergono sotto il tetto unico delle “tradizioni” che si rigenerano grazie alla ritualità delle nostre abitudini. Se ciò non avvenisse, si smorzerebbe lo spirito che alimenta le tradizioni medesime.

“Sia Laudato” per Fra Albero. (Liberamente ispirata al “Cantico” di Francesco di Assisi 1225)

Nella galassia delle tante “giornate internazionali per…”, quella storicamente dedicata all’Albero che si celebra il 21 novembre è l’unica ad avere un “clone” con il 21 marzo. Due capisaldi temporali che negli anni hanno perso valore, perché l’ignoranza (da ignorare) diffusa verso queste creature arboree, rivolta a quelle silenti creature, pacifiche e preziose, che soffrono del peggiore dei nostri difetti: l’indifferenza, è ormai cosa diffusa e risaputa. Per questo, l’ardito tentativo di riscrivere un Cantico tutto dedicato agli alberi, vuole essere qui uno strumento di diffusione didattica, dove il “cum” e il “tucte le creature” di francescana memoria, sono le chiavi per decodificare la lode che Francesco di Assisi compose in più momenti, fino al sopraggiungere di “sora morte corporale”(1226).