Bruno Gomiero, 85 anni, nativo di Fossona di Cervarese Santa Croce, da più di un trentennio residente a Montegaldella, è uno degli ultimi artigiani di un settore ora in forte crisi. «Finché posso e ho salute, non mollo! Mi serve per stare al passo coi tempi»
Nella galassia delle tante “giornate internazionali per…”, quella storicamente dedicata all’Albero che si celebra il 21 novembre è l’unica ad avere un “clone” con il 21 marzo. Due capisaldi temporali che negli anni hanno perso valore, perché l’ignoranza (da ignorare) diffusa verso queste creature arboree, rivolta a quelle silenti creature, pacifiche e preziose, che soffrono del peggiore dei nostri difetti: l’indifferenza, è ormai cosa diffusa e risaputa. Per questo, l’ardito tentativo di riscrivere un Cantico tutto dedicato agli alberi, vuole essere qui uno strumento di diffusione didattica, dove il “cum” e il “tucte le creature” di francescana memoria, sono le chiavi per decodificare la lode che Francesco di Assisi compose in più momenti, fino al sopraggiungere di “sora morte corporale”(1226).
Non ci facciamo mancare nulla: dalle future Olimpiadi invernali di Cortina, alle piste da sci sintetiche in Altopiano, con le montagne sempre più a nostro uso e consumo. E per consumo s’intende quel turismo di massa che vede gli operatori del settore ancora più avidi in termini di numeri e guadagni.
Il nostro racconto del commovente funerale di Sammy Basso, divenuto catechesi francescana. Attraverso le sua vita e le parole del testamento letto dal vescovo Brugnotto, Sammy ha dimostrato che la felicità è un modo di vedere, e che anche una vita breve può essere incredibilmente piena.
“Magna e tasi!”. Chissà quante volte ce lo siamo sentiti ripetere questo motto veneto, che oggi ha un sapore tutto amaro, vedendo tutto ciò che di storico stiamo vivendo.
Da ciclista si è trattato di “un sogno con un limite da oltrepassare”. Per tutti invece, resta un’impresa al limite dell’umano quella di partire da Bolzano per raggiungere in bicicletta Bilbao (Spagna), in sette giorni e nove ore, standosene in sella anche per venti ore consecutive
Perché le Paralimpiadi – come credo – salvano e salveranno l’umanità? Anche e solo perché, da mesi (anzi anni), cerco disperatamente di trovare in televisione il lato bello e buono di questa umanità!
Jean Ismael Rago ha 52 anni e da due è in cammino per arrivare in India in compagnia di Titanio e Ambrogio, due asini maestri di pazienza. Nel suo cammino ha fatto tappa a Montegaldella. Si definisce pellegrino della pazienza perché «la pazienza apre molte porte nei rapporti umani»