A due anni e mezzo fece crollare miseramente la radio a valvole della cucina perché voleva vedere se c’erano dentro Enrico Ameri e Sandro Ciotti, le voci di Tutto il calcio minuto per minuto. A sette, a chi gli chiedeva cosa volesse fare da grande, rispondeva invariabilmente: «Il giornalista». A ventun anni – grazie alla collaborazione con la Difesa del popolo – si è iscritto all’Ordine dei giornalisti del Veneto; a ventotto è stato assunto come praticante al Mattino di Padova. Gli piacciono l’Inter, i francobolli, la politica e… le donne. Ma soprattutto scrivere.
Anche in Veneto nell’ultimo anno sono aumentati del 71 per cento gli atti intimidatori contro gli amministratori pubblici, tra cui i più presi di mira sono i sindaci. Il mezzo più usato è Facebook, seguito dalle lettere
Cent’anni fa, il 30 marzo 1922, moriva Giacomo Levi Civita, primo cittadino di Padova dal 1904 al 1910. Da consigliere comunale e da avvocato di diritto civile s’impegnò affinché la cappella degli Scrovegni non fosse venduta a stranieri, ma divenisse patrimonio della città
Da inizio legislatura dodici parlamentari della nostra regione hanno cambiato seggio. E verso le Politiche del prossimo anno non mancheranno altre sorprese
Elezioni amministrative. Si svolgeranno nel fine settimana del 22 e del 23 maggio, ma potrebbe essere anche un grande election day con i cinque referendum sulla giustizia
Fin qui sono stati la prima linea dello Stato, sempre pronti a farsi carico dei problemi dei loro concittadini, spesso a fronte di “stipendi” irrisori o comunque sottodimensionati rispetto all’impegno h24 offerto in amministrazioni falcidiate dalla mancanza di personale. Ma la legge di Bilancio 2022, approvata dal Parlamento in “zona Cesarini”, sembra aver avuto un occhio di riguardo per i sindaci: ma anche per i loro vice, per gli assessori e per i presidenti dei consigli comunali.
Urne aperte a Padova con (per ora) tre candidati, ma anche a Thiene, Vigonza, Abano Terme, Santa Maria di Sala, Romano d’Ezzelino, Borso del Grappa e Campagna Lupia
480 mila tonnellate di rifiuti sarebbero uscite dal Friuli e conferiti per lo più alla Sesa. Presunte irregolarità sul compost sversato nella Bassa Padovana