Daniele Rocchi

Daniele Rocchi

Iraq: Card. Sako (patriarca): “Visita in Iraq di Al-Tayyeb frutto del viaggio di Papa Francesco. Rafforzerà la convivenza”

"Credo che la visita di Al-Tayyeb in Iraq rafforzerà la convivenza non solo tra musulmani ma anche tra questi ultimi e i cristiani e i rappresentanti delle altre fedi". Così il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, commenta l'annunciata visita in Iraq del Grande Imam di al-Azhar, il sunnita Ahmad Al-Tayyeb e il suo possibile incontro con il leader sciita al-Sistani. Speranza per il futuro ma anche preoccupazione per le prossime elezioni del 10 ottobre. Corruzione e rischi di brogli potrebbero minare la regolarità del voto. Cristiani alle urne in ordine sparso

Betlemme: i 50 anni dell’Istituto per audiolesi “Effetà”. “Il segno concreto della bontà di Dio”

Compie 50 anni l’Istituto "Effetà", voluto da Paolo VI, dopo la sua visita in Terra Santa nel 1964. Il 6 settembre 1971 i primi 24 bambini audiolesi iniziarono il programma riabilitativo audio-fonetico. Dopo 50 anni l’Istituto continua nel miracolo di donare dignità ed integrazione ai suoi alunni. Intervista a madre Anastasie Teby, responsabile della struttura

11 settembre 2001. Bertolotti (Ispi): “Terrorismo piaga globale incontrastata”

L’11 settembre 2001 terroristi islamici dirottarono quattro aerei puntando dritti sulla Casa Bianca, il Pentagono e le Torri gemelle di Manhattan. Fu la più grande strage di civili compiuta su suolo americano: oltre 3mila morti e 6mila feriti. Una data spartiacque della storia contemporanea. Ne abbiamo parlato con Claudio Bertolotti, analista dell’Ispi, direttore di Start Insight e dello Osservatorio sul radicalismo e il contrasto al terrorismo (React)

11 settembre 2001. Andreoli (psichiatra): “È nata la società della paura. Ma la paura non si vince facendo paura”

“L’11 settembre del 2001 è nata la società della paura”. Così lo psichiatra Vittorino Andreoli rievoca al Sir l’attentato alle Torri Gemelle che lascia in eredità “una raffigurazione dell’orrore e dell’inimmaginabile”. La convinzione: “Non si può pensare di vincere la paura facendo paura”. La risposta: “Capire che l’uomo è un essere fragile e che ha bisogno dell’altro”

Libano. P. Abboud (Caritas): “Ormai si va avanti alla giornata”

Si aggrava sempre più la posizione del Libano, paese preda della sua peggiore crisi economica e politica degli ultimi 30 anni che lo ha costretto a dichiarare default a marzo 2020. Una lunghissima crisi politica impedisce dal 2019 la formazione di un Governo stabile capace di approvare quelle riforme auspicate dalla Comunità internazionale per dare il via al piano di aiuti e di risanamento. A fare le spese di questa situazione è la popolazione locale e rifugiati alle prese con la svalutazione della lira libanese, l’aumento dei prezzi dei beni al consumo, la disoccupazione e la corruzione della classe politica. E come se non bastasse da diverse settimane deve fare fronte anche alla penuria di energia elettrica e di combustibile. Ne abbiamo parlato con padre Michel Abboud, presidente di Caritas Libano

Afghanistan: Bertolotti (Start Insight), “talebani ora i primi alleati dell’Occidente nella lotta all’Isis. Fattore molto pericoloso”

Con il doppio attentato ieri all’aeroporto di Kabul, l’Isis Khorasan (Is-K), fazione afghana dello Stato Islamico, ha inteso dimostrare “l’incapacità dei talebani di garantire la sicurezza e la pace del territorio e lanciare un monito a tutti i civili: chi lascia un Paese islamico per rifugiarsi in uno di infedeli verrà punito duramente, insieme con quegli infedeli che adesso se ne stanno andando da sconfitti. Con gli attentati i talebani diventano i primi alleati dell’Occidente nella lotta all’Isis. E questo è molto pericoloso”.

Afghanistan: padre Scalese (Kabul) al Sir, “non ci siamo mai sentiti soli. Non abbandoniamo questo Paese e il suo popolo sofferente”

"Solo il primo giorno, tra il 15 e il 16 agosto, quando non si sapeva che cosa potesse succedere, ho provato un po’ di preoccupazione. Ma già dal giorno dopo, stando dentro l’ambasciata, ero tranquillo. Fuori i cancelli della nostra rappresentanza diplomatica c’erano i talebani che se avessero voluto farci del male avrebbero potuto.