A 9 giorni dal forte terremoto che ha colpito la Croazia la macchina dei soccorsi non si ferma. Nonostante le scosse siano continue e rendano le operazioni di aiuto difficoltose, Esercito, Protezione civile, Vigili del Fuoco, Polizia e Forze locali stanno raggiungendo anche i villaggi più lontani, dove nemmeno le strade arrivano. Con loro i volontari della Caritas di Sisak che mentre distribuiscono cibo, kit igienici, materiali da costruzione si fermano anche ad ascoltare la popolazione terremotata. Ad oggi il bilancio del sisma parla di 8 vittime, l'ultima è un volontario morto durante un'operazione di soccorso, decine di feriti, 20mila sfollati
Visita di solidarietà, ieri, nella diocesi di Sisak dell’arcivescovo di Zagabria, card. Josip Bozanić, accompagnato dai suoi vescovi ausiliari, mons. Ivan Šaško e mons. Mijo Gorski.
“In 30 anni trascorsi in Terra Santa ho visto tanti fallimenti dei progetti di pace e della politica e insieme a me anche la nostra gente. Parlare di pace ormai è uno slogan retorico in un contesto dove il conflitto esiste e lo tocchi con mano ogni giorno. Come Chiesa, tuttavia, non possiamo rinunciare a parlare e a sognare la pace che non deve partire dalle attese politiche ma dal nostro atteggiamento come persone e come comunità. Partire dal basso”.
In Afghanistan, più di 300.000 bambini si trovano senza abbigliamento invernale e riscaldamento adeguati a dover affrontare un inverno, col rischio di ammalarsi e nei casi peggiori anche di perdere la vita.
Oggi nella diocesi di Sisak è giorno di digiuno per chiedere a Dio che “ci protegga da ulteriori disgrazie e sofferenze”. A raccontare al Sir lo stato d'animo della popolazione terremotata dei centri più colpiti dal sisma del 29 dicembre scorso è il vescovo locale, mons. Vlado Kosic. Sempre oggi a Sisak un incontro interreligioso. "Dal terremoto - dice il vescovo - ne usciamo tutti insieme"
“Le notizie sono ancora frammentarie e confuse, i collegamenti telefonici ed elettrici sono saltati. Ma la situazione è grave”: a parlare al Sir è don Zeljko Tanjic, rettore dell’Università cattolica di Zagabria.
A 24 ore dal forte sisma che ieri ha colpito la Croazia si fa la conta dei danni e delle vittime, sette di cui due bambini. La macchina dei soccorsi si è subito attivata e anche Caritas Croazia è impegnata nell'assistenza della popolazione terremotata. La testimonianza di Suzana Borko, vice direttrice di Caritas Croazia e responsabile per le emergenze: "nessuno sarà abbandonato. Resteremo con loro fino alla fine. Questa è la nostra missione, la missione della Chiesa. Li aiuteremo a ricostruire e a ricostruirsi”
La Presidenza della Cei ha deciso lo stanziamento di 500mila euro dai fondi otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come prima forma di aiuto alle vittime del terremoto che sta colpendo la Croazia.
Il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, delinea al Sir gli ultimi sviluppi del programma della visita di Papa Francesco in Iraq. Oltre alle visite, già annunciate, a Baghdad, a Ur dei caldei, Mosul, Qaraqosh e Erbil (qui la messa si celebrerà in uno stadio), il Papa potrebbe visitare Najaf, città santa degli sciiti e incontrare la guida spirituale Ali Al-Sistani. I due potrebbero firmare il documento di Abu Dhabi. Nel logo della visita il versetto del Vangelo di Matteo "Voi siete tutti fratelli".