Un’Europa resiliente, sociale, verde, digitale e globale: sono i cinque pilastri del programma della presidenza del Consiglio dei ministri Ue, detenuta dal Portogallo dal 1° gennaio, per questo semestre.
Il missionario comboniano ha dato alle stampe un nuovo libro dal titolo accattivante: “Libera nos Domine. Sulla globalizzazione dell’indifferenza e sull’ignoranza dell’idiota giulivo”. Ovvero "il semplificatore, colui che divide lo scenario tra buoni e cattivi e a cui manca la capacità di comprendere la complessità del mondo inteso come villaggio globale”. Nel tempo del Covid, e oltre, occorre scommettere di nuovo su formazione, cultura, dialogo. "Alla comunità cristiana, come d’altronde a tutte le agenzie educative in campo, il compito di contrastare questo indirizzo promuovendo l’esercizio del pensiero, influenzato e illuminato, nella fede, dallo Spirito Santo"
“Dopo intensi negoziati, la Commissione europea ha raggiunto oggi un accordo con il Regno Unito sui termini della sua futura cooperazione con l’Unione europea”.
“Il 2020 è un anno che difficilmente scorderemo. Un anno che ci ha messo a dura prova, ci ha segnato nel profondo. Ma è anche un anno di svolta che ci ha fatto comprendere l’importanza dell’essere uniti, utili, solidali. Un anno in cui il mondo si è fermato e a noi tocca riflettere naturalmente sulle nostre priorità, su dove vogliamo andare, su cosa vogliamo essere”.
La difficile situazione sanitaria, economica e politica in cui versa il Paese dovrebbe generare due atteggiamenti. Il primo di estrema solidarietà e vicinanza verso un popolo e un Paese amici. Il secondo di attenzione guardinga e prevenuta verso scelte di popolo (ma non “popolari”) affrettate e superficiali delle quali si rischia di pagare un prezzo elevato
“Le autorità egiziane hanno costantemente ostacolato i progressi nelle indagini e nella ricerca della verità sul rapimento, la tortura e l’uccisione di Giulio Regeni”.
“I poveri vanno aiutati non a restare poveri ma a non esserlo più. La vera solidarietà non crea dipendenza ma permette agli uomini e alle donne di recuperare la propria dignità. L’emporio non è una forma di assistenzialismo ma stimola le persone, attraverso un aiuto nel momento del bisogno, a essere cittadini attivi”.