“La certezza della presenza di Cristo nella storia è il fondamento della nostra speranza”, afferma il responsabile della Pastorale della salute Cei, presentando al Sir il Giubileo degli ammalati, con attenzione anche alla salute mentale. Tra i segni concreti, l’apertura a dicembre di un centro polispecialistico a Catanzaro promosso dal Bambino Gesù. Il Giubileo, aggiunge, è “una grande offerta di misericordia, una mano tesa alla riconciliazione”, invitando a “coglierla, perché da sola non verrà”
Presentato nelle scorse settimane a Roma il 3° Rapporto sulla salute e il sistema sanitario Eurispes-Enpam. Un quadro non incoraggiante: operatori stanchi, frustrati, in cerca di vie di fuga a fronte di un Ssn che sembra aver smarrito la via, dimenticando le priorità per cui era stato istituito. Il Servizio sanitario pubblico è al tempo stesso attraversato da un cambiamento interno in termini generazionali e di genere. Come immaginare un futuro diverso per la sanità? Fara: “Serve un approccio integrato e sostenibile”. Oliveti: “Rivalutando il ruolo del medico e migliorando la relazione medico-paziente”
Aumentano patologie psichiche, malattie infettive, diabete, obesità, tumori, ma anche tossicodipendenza e suicidi, mentre la frammentazione dell’assistenza sanitaria penitenziaria è all’origine del malfunzionamento del sistema. L’11 dicembre al ministero della Salute, la Società italiana di medicina e sanità penitenziaria ha lanciato un progetto di riforma
Un grande “segno di speranza a pochi giorni dall’inizio del Giubileo 2025”. E’ soddisfatto don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, annunciando al Sir l’avvio, qualche giorno fa a Catanzaro, di un centro di riferimento polispecialistico nel quale i medici dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma si alterneranno per essere a disposizione dei piccoli pazienti di quella regione.
Nella Repubblica democratica del Congo è stato di "massima allerta" sanitaria. A Lucca è alta l’attenzione dopo il ricovero di un paziente, peraltro già guarito, rientrato dal Paese africano con sintomi potenzialmente riconducibili all’epidemia, ancora misteriosa, sviluppatasi a Panzi. L’Istituto superiore di sanità analizzerà i campioni prelevati su di lui. Attivati controlli su persone e merci provenienti dal Congo. “Identificare l’agente patogeno, stabilire un cordone sanitario nella regione del Congo per contenere l’infezione, alzare il livello di attenzione nel resto del mondo", le indicazioni al Sir dell’infettivologo Roberto Cauda che invita alla vigilanza ma assicura: “Al momento in Italia non c’è motivo di allarmarsi”
Andare oltre l’approccio medico, assistenzialista e riabilitativo per mettere al centro la persona. Non solo con i suoi bisogni, ma anche con i suoi diritti, desideri, interessi e potenzialità. Intervista con Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi: "L’inclusione ci riguarda tutti perché è l’unica strada per un reale sviluppo integrale”. E avverte: “Occorre integrare i Lea” ma anche “ascoltare la voce della persona con disabilità e del suo caregiver”
Ricerca, espansione e futuro. Nel suo bilancio illustrato il 2 dicembre, il Serafico presenta i nuovi progetti per ampliare i servizi dedicati ai disturbi del neurosviluppo e alla cura integrale della persona con disabilità. La presidente Di Maolo: “Ognuno, indipendentemente dalle proprie condizioni, ha diritto ad una vita piena e dignitosa”
Forti disparità regionali ostacolano la digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale e l’implementazione del Fascicolo sanitario elettronico. Lazio in top position per completezza di documenti e servizi. A livello nazionale solo il 41% dei cittadini ha fornito il consenso con punte dell’89% in Emilia-Romagna; maglia nera ad Abruzzo, Calabria, Campania e Molise (1%). Per Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, “servono misure per l’alfabetizzazione digitale e per infondere fiducia nella sicurezza dei dati personali”
No smartphone prima dei 14 anni, no social prima dei 16. Lo chiede una petizione al Governo del 10 settembre, primi firmatari lo psicoterapeuta Alberto Pellai e il pedagogista Daniele Novara. Deprivazione di sonno, deficit di attenzione e concentrazione, diminuzione dei rapporti sociali, rischio addiction gli effetti di un utilizzo troppo precoce di smartphone e social. “Oggi, rispetto a vent’anni fa, salute mentale e qualità di vita dei minori sono peggiorate”, dice in quest'intervista Pellai. E aggiunge: “Lo smartphone può diventare una trappola che imprigiona e crea dipendenza”. “Non si tratta di reprimere, ma di proteggere”