La perenne fascinazione della libertà assoluta, della lotta per una vita migliore senza dogmi, e di una concezione dell’esistenza come avventura, anche nei campi minati della favola, del mito, del sogno
La figura di san Francesco d’Assisi ha colpito scrittori, filosofi, artisti e musicisti. E non solo quelli credenti. Il Santo ha affascinato tutti, musicisti come Liszt, che gli dedicò la prima delle Due leggende con l’episodio della predicazione agli uccelli, registi (Rossellini, Zeffirelli, Cavani e molti altri). Ma proprio la letteratura ci offre una prova certa del fascino francescano, perché ne parlano anche e soprattutto scrittori lontani dalla fede e dalla Chiesa. Lo stesso Hermann Hesse, nel suo secondo viaggio in Italia, era rimasto affascinato dai luoghi che avevano visto il percorso del Poverello, un uomo cambiato radicalmente nell’amore di Dio e di Madre Terra.
Se non sveliamo il terribile fascino del sacrificio, del coraggio, della condivisione del rischio, della fame, della sete, della paura e dell’orrore, non potremo mai contrastarne la seduzione
Le scelte per le letture estive investono anche la cosiddetta modernità: mettiamo in borsa le ultime novità, magari quelle legate ai neo-gialli, noir e polizieschi, o ne approfittiamo per leggere quelli che possono essere considerati a tutti gli effetti dei (neo)classici? In questo ci aiuta molto l’attualità della Gmg, perché la barriera letture per giovani/libri per adulti non ha, come stiamo per vedere, molta ragione di esistere