L’urgenza della pace emerge nella letteratura come un rigagnolo dalle pietre in una radura del bosco. Discreto, talvolta invisibile, ma portatore di vita.
La grande attualità di Pascal sta proprio in questa capacità di andare oltre le raffinatezze spesso formalistiche e autoreferenziali della filosofia, della geometria e della matematica per puntare dritto alla realtà.
La scomparsa di Milan Kundera, che era nato a Brno nel 1929, non significa solamente la perdita di un grande scrittore, ma una frattura nello spazio tempo del secolo breve: i suoi libri, anche il celebre “L’insostenibile leggerezza dell’essere” (1984) rappresentano infatti uno dei quadri più critici, radicali, e nel contempo oggettivi di un tempo in cui la libertà sessuale si scontrava con il presunto eden dei comunismi dell’Europa orientale, in cui l’ideale del sentimento doveva fare i conti con la malinconia dell’abitudine, della disillusione, della materia, della fine.