La guerra è inenarrabile per il suo orrore individuale e collettivo, ma nello stesso tempo la sua narrazione riesce a offrire un briciolo -che può divenire una montagna- di senso se penetra nelle esperienze reali dei singoli che altrimenti sarebbero scomparsi senza lasciare traccia. Ne “Il segreto del tenente Giardina” di Giovanni Grasso la Grande guerra si incontra con le storie nascoste di uomini e donne
Una maturità che ha privilegiato l’attualità, con una sorta di rifiuto del corteggiamento della facilità a tutti i costi (come nel caso della lettera aperta al ministro), l’impegno della letteratura non tanto nella politica quanto nel proprio presente e con una serie di riflessioni sulla storia - la facciamo noi comuni cittadini o solo i grandi? - poste da Oriana Fallaci, donna spesso coraggiosamente controcorrente, o da Chabod
La meraviglia del creato è fatta anche di uomini, di incontri, di memoria. Non solo persone che hanno lasciato il segno nella storia che tra poco sarà scritta con l’iniziale grande sui libri scolastici, ma anche coloro che apparentemente sono stati marginali, e che in realtà hanno dato un senso umano a quella stessa Storia
Scendere dal piedistallo e ricominciare dagli ultimi da ultimo è stata l’esperienza di rinascita che nei secoli ha rappresentato la salvezza dal non senso e dalla nausea di sé, come due giovani umbri avevano insegnato senza neanche averne la consapevolezza