Si terrà domani a Istanbul in occasione della preghiera del venerdì la cerimonia di conversione della Basilica Santa Sofia in moschea. Cenap Aydin è turco musulmano e dirige a Roma l’Istituto Tevere: “La religione islamica non incoraggia nessun tipo di conversione di edifici di culto altrui. Ci sono stati molti esempi in questo senso nella storia. Forse il più significativo è quello di Omar, il secondo Califfo del profeta Maometto: quando entrò a Gerusalemme, fu invitato a pregare nella chiesa del santo Sepolcro ma lui rifiutò. Non vedo quindi un motivo religioso dietro la conversione di Santa Sofia in moschea ma un chiaro atto politico”
Alla vigilia della cerimonia ufficiale di conversione della basilica di Santa Sofia in moschea che si terrà a Istanbul il 24 luglio, in occasione delle preghiere del venerdì, arrivano le prime importanti reazioni anche dal mondo musulmano.
“Si è superata una grande paura”. Alla Comece, i vescovi europei accolgono con sollievo l’accordo raggiunto a Bruxelles per aiutare i Paesi ad uscire dalla crisi. “Il pericolo era grande perché il passaggio doloroso e drammatico che ancora stiamo vivendo a causa dell’epidemia, ha ed avrà delle conseguenze gravissime sul piano sociale”, dice al Sir mons. Mariano Crociata. Plauso del vescovo anche al ruolo svolto dal governo italiano che in questo periodo di negoziazioni, ha lanciato messaggi “non di recriminazioni e minacce ma volti a far vedere l’interesse dell’Europa nel suo insieme a trovare una soluzione comune”
A fine mattinata il fuoco divampato alle 7.40 di questa mattina all’interno della storica cattedrale di Nantes, cittadina del nord-ovest della Francia, è stato domato.
Mosca, Romania, Cipro, Georgia, Romania. Il mondo ortodosso reagisce duramente alla decisione di trasformare la basilica di Santa Sofia di Istanbul in moschea. “È un duro colpo per l'ortodossia mondiale”, dice senza giri di parole il metropolita russo Hilarion. “Penso che la decisione presa influenzerà sicuramente le relazioni di questo Paese con il mondo cristiano. Più di una volta, anche negli ultimi giorni, abbiamo sentito le voci dei leader cristiani che hanno invitato le autorità turche a fermarsi”. Ma non lo hanno fatto
“Speravamo che le autorità turche avrebbero riconsiderato questa decisione ma con grande rammarico e con grande dolore apprendiamo che è stata presa. È un duro colpo per l’ortodossia mondiale, perché per i cristiani ortodossi di tutto il mondo la chiesa di Santa Sofia assume lo stesso valore che per i cattolici è la cattedrale di San Pietro a Roma. Questo tempio fu costruito nel VI secolo ed è dedicato a Cristo Salvatore e per noi rimane un tempio dedicato al Salvatore”.
Dopo l’approvazione della legge sulla sicurezza nazionale, c’è un clima di tensione e paura nella ex colonia britannica. Basta una parola in più per finire nei guai. Anche chi non è permanentemente residente ad Hong Kong è soggetto alle pesantissime sanzioni. I cristiani si sono dati appuntamento nella chiesa di Nostra Signora del Monte Carmelo, a Wan Chai per una veglia di preghiera. Il vescovo ausiliare Joseph Ha Chi-shing: “Non siamo schiavi, ma figli della libertà di Dio”
“La politica è una missione da compiere al servizio del Paese e non un’avida conquista del potere; è la ricerca del bene comune e non di un arricchimento personale; è un’azione di carità verso il popolo e non una mera volontà di potenza”.