Parole di solidarietà e fratellanza del card. Ayuso alla comunità sikh, oggi, in occasione della conferenza interreligiosa promossa dalla “Sikhi Sewa Society” a Roma: "Molte persone diventano sempre più cieche alle necessità degli altri, assuefatte alle sofferenze dei poveri. Bramano una superiorità sulla falsariga del benessere materiale con crescenti tensioni, conflitti e violenza, sfortunatamente e deplorevolmente, anche in nome delle religioni”. Per mons. Spreafico (Cei), "le disuguaglianze sono ancora numerose, dove l’abisso tra ricchi e poveri si allarga sempre di più”
Grande sciopero generale oggi in tutta la Catalogna dopo giorni di guerriglia urbana tra polizia e manifestanti nelle principali città della regione, in particolare a Barcellona e Girona. Feriti, barricate, fuoco ai cassonetti: è scoppiata la rabbia dopo la condanna al carcere dei 12 indipendentisti catalani. Dal monastero di Monserrat, l’abate Josep M. Soler invita alla calma e al dialogo. “È urgente trovare strade politiche che servano ad affrontare un problema eminentemente politico”
“Succede ancora. Ogni parola, ogni insulto mi coinvolge, mi preoccupa. Lascia pensare che i 6 milioni di ebrei uccisi sono morti invano. Non esiste una medicina immediata da immettere nella società, come un antibiotico, per guarire l’infezione. Purtroppo stiamo assistendo ad un male che non reagisce ad alcun antibiotico. Le parole dell’odio sono antiche, sono ripetute e sono colpa della indifferenza e dei silenzi che ci sono stati intorno alle parole dell’odio”
Sei mesi fa le fiamme divorano in diretta mondiale la cattedrale di Parigi. Tra lentezze e burocrazia, l’arcidiocesi di Parigi ha organizzato una conferenza stampa per fare il punto sui lavori e sulle donazioni fino ad oggi ricevute. Il rettore mons. Chauvet: “Non mi aspettavo una tale generosità e dimensione affettiva. E quando parlo di dimensione affettiva mi riferisco a tutte quelle persone che guardando alla cattedrale in fiamme, hanno pianto. Esiste quindi uno ‘spirito della cattedrale’, un’anima che non si è mai distrutta”
Quasi 70 vittime e 38mila sfollati. È il bilancio dei danni causati dal tifone Hagibis in Giappone, mentre sono ancora in corso le operazioni di soccorso nelle regioni centro-orientali più colpite. Maria Antonietta (Mitty) Casulli del focolare di Tokyo racconta: “Il sistema di prevenzione ha limitato il numero dei morti”. Esemplari come sempre i giapponesi di fronte alle tragedie: “Quando c’è un terremoto o si è travolti da un tifone, cala un profondo silenzio. Non c’è rumore, non ci sono urla né scompiglio. Non si vedono scene di panico”
Comunità ebraiche in Italia sotto choc per l’attacco di matrice antisemita avvenuto ieri nella cittadina tedesca di Halle. “La sensazione è quella di essere sotto attacco senza sapere quando, come e dove il colpo arriva”, spiega Noemi Di Segni, presidente delle comunità ebraiche italiane (Ucei). L’odio è un sentimento subdolo e pericoloso. Si diffonde facilmente e facilmente oggi trova legittimazione. Si va dai cori negli stadi, ai saluti romani nel cimiteri, alle svastiche disegnate sui muri. “Si inizia con le parole e si finisce con l’abbracciare un fucile”. Per questo l’Ucei chiede al governo normative chiare di lotta all’antisemitismo e alla magistratura il “coraggio” di non sottovalutare il fenomeno
Un invito alla calma e alla moderazione, anche nell’uso del linguaggio, in modo che il processo di pace, a fatica avviato in Irlanda e ancora molto fragile, non si spezzi. A chiederlo è il presidente dei vescovi irlandesi, mons. Eamon Martin, arcivescovo di una diocesi – Armagh – che si estende come territorio tra Eire e Irlanda del Nord. Da Santiago de Compostela dove si è svolta l’Assemblea plenaria del Ccee, mons. Martin prende la parola. “Non sappiamo cosa succederà ma la sensazione non è buona, questo è sicuro. Mancano poche settimane alla ‘data di scadenza’ e c’è molta incertezza”
Unica donna a partecipare alla Assemblea plenaria del Ccee. È una filosofa francese e si chiama Chantal Delsol. A lei è stata affidata la relazione in apertura dei lavori e la sua analisi sulla situazione della Chiesa in Europa è stata un vero e proprio scossone. Perdita di vitalità, calo dei preti e dei fedeli, incapacità di influire nei dibattiti sociali e politici. “La Chiesa si trova oggi a vivere come una minoranza che può essere attiva, intelligente, ma resta pur sempre una minoranza”. Il consiglio dato ai vescovi? “Essere testimoni. Non ci si può più permettere di parlare e poi fare il contrario nella vita. Le persone non vi crederanno mai così. La coerenza tra vita e parola è essenziale”
Sono tre i vescovi della Conferenza episcopale italiana che parteciperanno al Sinodo speciale sull’Amazzonia, voluto da Papa Francesco dal 6 al 27 ottobre. Sono mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo, mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente della Commissione Cei per i problemi sociali e mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti. Hanno tutti storie significative alle spalle, testimoni in vario modo delle ferite alla terra che attraversano anche il nostro Paese