Mons. Luc Ravel parla al Sir, all’indomani dell’attentato e lancia - da Strasburgo - un monito all’Europa: “Non utilizzate la questione dei migranti sull’onda del terrorismo islamista. Perché ciò potrebbe portarci su derive violente, sovraniste, populiste. È un rischio. Ho già sentito dichiarazioni che vanno in questa direzione. C’è una questione dei migranti che è seria ma attenzione a non strumentalizzarla alla luce del terrorismo”
I diciannove martiri cristiani uccisi in Algeria tra il 1994 e il 1996 saranno proclamati beati sabato 8 dicembre ad Orano, presso il santuario di Notre-Dame di Santa Cruz. Papa Francesco ha nominato il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione dei santi, suo “inviato speciale”. Monsignor Paul Desfarges, arcivescovo di Algeri: “È una grande gioia. La Chiesa, beatificando i 19 martiri, ce li ridona come modelli di testimonianza evangelica nel Paese in cui siamo”.
Tensione alle stelle tra Ucraina e Russia dopo l’incidente navale tra il Mar di Azov e il Mar Nero. Kiev annuncia l’introduzione della legge marziale. Aldo Ferrari, analista Ispi: “Le parti politiche, purtroppo, possono essere interessate a un intensificarsi del conflitto perché entrambe possono fare ricorso alla retorica patriottica che ha molta presa tanto in Ucraina quanto in Russia, per consolidare il peso politico di Porochenko e Putin”.
Terra dei Fuochi, devastazione dei boschi, riscaldamento della temperatura del pianeta. “Il problema – dice mons. Ambrogio Spreafico - non è capire solo cosa fare o cosa non fare oggi. Non è solo un problema di ordine pubblico e di controllo che ci deve essere. Non ci si può accontentare di un intervento momentaneo, anche se questo è fondamentale. Bisogna dare dei segnali forti, avere una visione per il futuro. La situazione della Terra dei Fuochi purtroppo si riproduce in diverse parti del nostro Paese. Bisogna, allora, avere una grande attenzione alle conseguenze che i rifiuti tossici, interrati o smaltiti non in maniera adeguata hanno sulla salute delle persone. Purtroppo non si ha coscienza”.
Al via a Milano il convegno “Il tuo cuore custodisca i miei precetti. Un creato da custodire, da credenti responsabili in risposta alla Parola di Dio”, promosso dall’Ufficio Cei per l’ecumenismo e il dialogo in collaborazione con tutte le Chiese cristiane presenti in Italia. Esperti cattolici, ortodossi, protestanti ed ebrei si confronteranno per tre giorni sulle grandi sfide del pianeta. Messaggio del Patriarca Bartolomeo: “La crisi ecologica non è solamente un fatto economico, politico e nemmeno tecnologico, ma rivela primariamente una crisi teologica e spirituale”
Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma: “Se non ci si ribella di fronte ad uno spaccone in metropolitana, se non ci si ribella di fronte ad una maglietta volgare, se non si dice no ai banditori di odio e a chi si dichiara fascista senza neanche sapere cosa è stato il fascismo, che futuro possiamo costruire? Bisogna allora rispondere con chiarezza e dire: noi da quella parte non ci vogliamo stare”.
Centinaia di leader delle grandi religioni mondiali insieme a rappresentanti del mondo della cultura e delle istituzioni. Si è aperto a Bologna l’Incontro internazionale “Ponti di Pace” che nello Spirito di Assisi, la Comunità di Sant’Egidio promuove fino al 16 ottobre. Quale messaggio al nostro Paese? “Che bisogna sempre ritrovare quello che unisce”, risponde al Sir l’arcivescovo Matteo Zuppi: “Nelle regole chiare per tutti ma dove tutti possono essere accolti e trovare futuro”
Il Patriarcato ecumenico dice sì alla concessione di autocefalia (indipendenza) della Chiesa ucraina. L’annuncio in un comunicato diffuso al termine del Sacro Sinodo. Durissime le prime reazioni di Mosca che parla di "una decisione catastrofica per tutto il mondo ortodosso". Esulta invece il presidente ucraino Petro Poroshenko: il via libera di Costantinopoli “ha finalmente dissipato le illusioni imperiali e le fantasie scioviniste di Mosca”
Intervista al vescovo ausiliare di Lione, autore della video intervista a Papa Francesco dall’aula del Sinodo. “I giovani possono mostrarci cammini che noi non conosciamo o che loro conoscono meglio di noi. Per questo li dobbiamo ascoltare e provare a capire. È stato detto più volte - e questo mi ha colpito molto - che i giovani non devono essere considerati fuori dalla Chiesa, fanno parte della Chiesa. I giovani sono la Chiesa”