“Rimango con 12 sacerdoti e 10 religiose al centro pastorale insieme a 37 persone, che non vogliono più lasciare la città dopo essersi spostate in molti luoghi (alcuni più di 10 volte) negli ultimi due anni. L'edificio del nostro centro pastorale è stato colpito due giorni fa da colpi di mortaio, danneggiando alcune parti del tetto e del soffitto. Fortunatamente non c’è stato nessun ferito”. E’ la “testimonianza” al Sir di mons. Celso Ba Shwe, vescovo di Loikaw, dopo l’appello di papa Francesco per la pace in Myanmar all’Angelus di domenica 19 novembre.
Testimoni e operatori di pace in varie parti del mondo e in diversi conflitti ancora in corso. Si sono dati appuntamento a Roma per il convegno dal titolo “A 60 anni dalla Pacem in terris: non c’è pace senza perdono” organizzato da Caritas italiana, Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, Azione cattolica italiana, Acli, Agesci, Cnal, Frati francescani d'Assisi, Movimento Focolari Italia e Pax Christi. “La pace non è mai un protagonismo di qualcuno”, ha osservato il presidente della Conferenza episcopale italiana
L’Ucraina ancora sotto attacco. Nel giorno in cui i vescovi italiani si sono uniti in preghiera ad Assisi per invocare il dono della pace, il Sir ha parlato con i vescovi ausiliari di Kyiv e Donetsk. “L’inverno si sta avvicinando e comincia a fare freddo”, dicono. “Viviamo così, in uno stato costante di paura per quello che da un momento all’altro può succedere”. Il ricordo però si rivolge in questi giorni ai due sacerdoti redentoristi Berdyansk che esattamente un anno fa, il 16 novembre del 2022, sono stati catturati dai russi. “Da allora non abbiamo nessuna notizia. Non sappiamo né dove sono né come stanno”
La presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche in Italia, Noemi Di Segni, commenta per il Sir la preoccupazione espressa ad Assisi dal card. Matteo Zuppi per l’insorgere dell’antisemitismo in Italia e in Europa: “Le sua parole di condanna - dice - sono importanti ma sono un’affermazione ampia che è necessario esplicitare". Riguardo a Gaza, aggiunge: "c'è una guerra e c'è un ospedale circondato e attaccato. Gli appelli di disperazione che arrivano da lì, fanno male e tormentano. E’ davvero l’ultima cosa che qualsiasi israeliano vuole vedere. La morte a Gaza"
Mons. Crociata, presidente della Comece: “L’Europa ha bisogno di un senso di maggiore solidarietà nei Paesi e tra i Paesi.Ha bisogno di crescere e di affrontare insieme le crisi con cui ci confrontiamo soprattutto oggi, a tutti i livelli. Non dimentichiamoci le nostre radici, quel progetto formidabile che hanno costruito i nostri padri fondatori dallo sfacelo della Seconda guerra mondiale. Come è stato allora, può essere possibile anche oggi riemergere dalle situazioni di difficoltà e anche quando le cose vanno male, non siamo condannati a rimanere sopraffatti dalle sfide e dai problemi, dalle ostilità e dalle divisioni”
“Ottobre è stato in Ucraina il mese più sanguinario dell’ultimo anno”, per numero di vittime, ucraine e russe. “Una carneficina”. Ma “all’idea della guerra non ci si può rassegnare” perchè “è sempre una tragedia e come tale deve assolutamente finire in un accordo di pace”. Intervista a Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina. Il Sir lo ha incontrato a Bruxelles dove è arrivato per partecipare all’assemblea plenaria dei vescovi Ue (Comece) e per incontrare i vertici della Commissione europea nel giorno in cui Ursula Von der Leyen annunciava il primo via libera ai negoziati per l’ingresso in Unione europea di alcuni paesi tra cui l’Ucraina
Per l’Unione europea e per la pace nel mondo, in particolare in Ucraina e in Terra Santa, dove la guerra sta provocando incalcolabili perdite di vite umane, soprattutto civili, bambini, donne e anziani. I vescovi delegati delle Conferenze episcopali dell’Unione europea - riuniti a Bruxelles per l’assemblea plenaria di autunno della Comece - si sono dati appuntamento nella Chiesa Notre-Dame des Victoires au Sablon nel cuore dell’Europa. “Noi crediamo che Dio conduce le sorti della storia – ha detto nell’omelia mons. Mariano Crociata, presidente della Comece -, ma siamo altrettanto convinti che Egli lo fa chiedendo a noi la disponibilità ad agire lasciandoci guidare dalla luce della sua sapienza e del suo amore”
Intervenendo domenica sera 5 novembre su France 2, il ministro dell’interno Gerald Darmanin ha detto che dal 7 ottobre scorso, giorno in cui Hamas ha sferrato il terribile e sanguinoso attacco contro Israele, la Francia ha registrato 1.040 atti contro gli ebrei. La situazione più critica si registra a Parigi dove la procura sta già indagando sull'affissione di decine di stelle di David sugli edifici intorno alla città e nei suoi sobborghi, considerate una minaccia per gli ebrei
“Oltre le passioni tristi. Credenti che contagiano speranza”. Questo il titolo che accompagna quest’anno il Messaggio della Cei per la 35ª Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei che si celebrerà il 17 gennaio 2024, come sempre alla vigilia della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.