L’inviato speciale di papa Francesco, card. Matteo Zuppi, ha fatto visita ieri a Bucha nella regione di Kiev rendendo omaggio alle vittime sepolte nella fossa comune.
“Un incontro di lavoro” che si è svolto “in un clima molto buono”. Così il nunzio apostolico in Ucraina, mons. Visvaldas Kulbokas, raggiunto telefonicamente dal Sir, ha definito l’incontro che il card. Matteo Zuppi ha avuto questa mattina con il presidente ucraino Volodymir Zelensky a Kiev.
“Il fatto di avere qui tra noi il successore di San Pietro è il segno che il Papa ha cura di questa piccola porzione di popolo di Dio. È pertanto un motivo di grande incoraggiamento e di gioia profonda per tutti i fedeli della Mongolia. Sono tanti i messaggi che sto ricevendo in queste ore”. Questa la reazione a caldo del card. Giorgio Marengo, prefetto apostolico di Ulan Bator, all’annuncio ufficiale della Santa Sede: Papa Francesco si recherà in Mongolia dal 31 agosto al 4 settembre
Ieri, martedì 30 maggio, su invito di mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca, il metropolita Antonij di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ha visitato il complesso edilizio della cattedrale dell’Immacolata Concezione di Mosca.
È stato il ministero della Difesa russo a confermare che sono stati lanciati otto droni contro la regione di Mosca. Cinque sono stati distrutti dai sistemi di difesa Pantsir, mentre gli altri sono finiti in due quartieri nel sud-ovest della città di Mosca ed hanno colpito tre case. Sembra che solo due persone si siano rivolte al pronto soccorso e che nessuno abbia riportato danni seri. Il racconto di una fonte di Mosca al Sir: “Il fatto che in due quartieri residenziali di Mosca siano arrivati i droni, è un dato nuovo”. “È difficile dirlo nell’immediato ma potrebbe cambiare qualcosa”
Raggiunto telefonicamente dal Sir, mons. Paolo Bizzeti, vicario apostolico dell’Anatolia e presidente di Caritas Turchia, non si stupisce della vittoria del presidente Erdoğan. “È comunque una vittoria”, dice. “Molti si aspettavano da queste elezioni la fine dell’era Erdoğan e invece non è stato così”. Il vescovo parla delle sfide che attendono il governo, tra le quali emergono purtroppo ancora le ferite del terremoto. “Gli auguro di continuare a incrementare una politica di collaborazione con tutte le forze politiche, sociali, religiose e culturali presenti nel Paese. La Turchia è un Paese ricco di tante risorse e varietà che sono una ricchezza da valorizzare e non da penalizzare”
“Sarà segno di fede, speranza e carità”. Così la diocesi di Faenza-Modigliana presenta e conferma in una nota che la messa di Pentecoste sarà celebrata, in questo tempo di prova a causa delle alluvioni, domenica 28 maggio alle 18 in Cattedrale a Faenza, e sarà presieduta dal vescovo mons. Mario Toso.
Possa il messaggio di Pentecoste “illuminare le menti di coloro che cercano la violenza” e “ispirare anche coloro che hanno responsabilità politiche in Europa, affinché le loro decisioni siano guidate da saggezza, integrità e compassione al servizio del bene comune di tutti”. È il messaggio dedicato quest’anno alla guerra in Ucraina che i presidenti della Comece e della Kek, mons. Mariano Crociata e il rev. Christian Krieger, hanno diffuso oggi in occasione della Pentecoste. “Proprio come la comunità cristiana primitiva faticava a trovare risposte ai problemi che si trovava ad affrontare”, scrivono i responsabili dei due organismi, “così i cristiani oggi lottano con le sfide di un mondo profondamente ferito dalla violenza, dalla disuguaglianza e dalla divisione”