È stata restaurata la statua della Madonna di Fatima custodita nel seminario di Vorzel, frantumata nel volto dalle schegge dei bombardamenti sulla cittadina tra il 25 e il 26 marzo 2022. È stato deciso, però, di lasciare sul volto della Madonna i segni evidenti dei danni subiti. “Lancia a tutti noi un messaggio molto forte, ci dice che, anche grazie all’aiuto degli altri, è possibile rimanere umani in mezzo alle difficoltà più estreme e agli ostacoli più grandi della guerra”, dice padre Mikhalkiv
In una lettera indirizzata al card. Matteo Mario Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, e a tutti i partecipanti della 77ª Assemblea generale del Cei, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, ringrazia per il sostegno ricevuto dagli organismi caritativi della Chiesa italiana e invita una delegazione della Cei a recarsi in Ucraina per “vedere di persona gli orrori della guerra”.
“Siamo in un periodo in cui la Chiesa in Cina continua a vivere situazioni di difficoltà”. Oggi, 24 maggio, festa della Beata Vergine Maria Aiuto dei cristiani, si celebra la Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa cattolica in Cina. “Per cosa bisogna pregare? “Per due cose”, risponde padre Gianni Criveller: “La prima è per l’unità della Chiesa in Cina”. “Nel passato ci sono state purtroppo delle divisioni che rischiano di compromettere l’evangelizzazione in Cina. Ma la divisione della Chiesa in Cina, in realtà, non è generata da parte dei cattolici stessi ma da una politica religiosa delle autorità cinesi che privano la Chiesa della sua libertà. La seconda cosa per cui quindi bisogna pregare molto è la libertà. La libertà della Chiesa in Cina e del popolo cinese”.
“Preoccupazione e dolore” per il “deterioramento della posizione della Chiesa ortodossa ucraina nello stato ucraino” che “è attualmente soggetta a fortissime repressioni e restrizioni alle sue attività”.
13 ragazzi ospiti della comunità terapeutica di Albareto, vicino a Faenza, struttura della Comunità Papa Giovanni XXIII, sono riusciti questa notte a mettersi in salvo grazie all’intervento di due elicotteri che li ha presi a due a due, da una finestra del secondo piano.
Nella giornata del 13 maggio, anche la struttura di uno dei dissalatori finanziati dalla rete StopTheWarNow è rimasta danneggiata a seguito di un attacco missilistico.
Durante questo periodo, non si è sentita una parola contro la guerra né espressioni di solidarietà almeno con i propri fedeli ortodossi residenti in Ucraina, da parte dei vertici della Chiesa del Patriarcato di Mosca.
A Roma per l’Assemblea Generale di Caritas Internationalis, parla al Sir mons. Oleksandr Yazlovetskiy, vescovo ausiliare di Kiev e presidente di Caritas-Spes: “Sentiamo una grande gratitudine verso questo movimento di aiuto e sostegno che si è generato, per tutto quello che le diverse Caritas stanno facendo per noi, per il nostro Paese e per gli ucraini che sono dovuti fuggire dalle loro città. Non ci sentiamo soli. Non ci sentiamo abbandonati. E questa attenzione è per noi segno di comunione che ci permette di guardare avanti con fiducia. Ma la guerra non è finita. Non dimenticateci. Continuate a pregare per noi, perché questa aggressione possa finire e finire al più presto”
Pasquale Ferrara: “In una crisi profonda della sicurezza in Europa, l’Unione Europea ha una responsabilità primaria nel tentare di riconfigurare un quadro di stabilizzazione continentale attraverso una nuova formula politica”. Nella nuova condizione strategica e politica che si è determinata con l’aggressione russa all’Ucraina, una volta conclusa la tragedia bellica in corso, “mettersi attorno a un tavolo e verificare se ci siano e quali siano i parametri per una pace veramente equa, sostenibile, duratura. Nella consapevolezza che, come avviene alla fine di tutti i conflitti, vincere la pace è assai più difficile che vincere la guerra”.