Maria Chiara Biagioni

Maria Chiara Biagioni

L’Ucraina piange la meglio gioventù, ma resiste. È emergenza aiuti a Kharkiv

Giorno di lutto oggi a Leopoli dove un immenso corteo di scout ha sfilato per le strade della città per rendere omaggio a due soldati volontari morti sul fronte. I loro nomi sono Artemy Dimid e Nazar Gladky ed avevano rispettivamente 27 e 22 anni. Negli ultimi due giorni, gli attacchi da parte dei russi si stanno intensificando soprattutto nella regione a Sud di Odessa e ad Est al confine con il Donbass. “Le armi europee non sono ancora arrivate – racconta al Sir il parroco della cattedrale di Odessa - e i russi stanno approfittando di questo momento per distruggere tutto prima che i rinforzi arrivino sul fronte”. Ad Kharkiv intanto è emergenza aiuti. “Quelli che abbiamo ricevuto stanno per finire”, dice preoccupato don Gregoryi. Ci sono già cinque mila persone in fila in attesa che cominci alle 11 la distribuzione dei pacchi che stiamo preparando”.

Visita leader Ue. Don Roman Krat (Odessa), “importante che vedano le città distrutte. Cambierà la loro prospettiva”

È importante che i leader politici europei possano conoscere sul posto la realtà della guerra, incontrare e parlare con le persone vive e non accontentarsi di leggere le statistiche o i documenti scritti che arrivano nei loro uffici. È importante vedere le città mezze distrutte, parlare con le persone segnate dalla guerra. Questa è l’Ucraina e vederla, cambierà la loro prospettiva. Ne sono certo”. È don Roman Krat, parroco della cattedrale cattolica latina di Odessa nonché delegato del vescovo per i rapporti con la stampa, a raccontare al Sir come il popolo ucraino sta seguendo oggi la visita di Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz. “Guardiamo oggi a questa visita in modo positivo”, aggiunge. “Sta aumentando le nostre speranze perché è un segno significativo di una Europa vicina al popolo ucraino”.

Ucraina, l’apertura della Russia. Possibile mediazione vaticana

«Mi sembra innanzitutto molto importante. Direi che è un segnale positivo, un segnale di apertura». Così l’arcivescovo di Mosca, mons. Paolo Pezzi, presidente dei vescovi cattolici della Federazione Russa, commenta le dichiarazioni rilasciate in un’intervista dal direttore del Primo Dipartimento europeo del Ministero degli esteri russo, Alexey Paramonov, in cui ha affermato che la Russia accoglie con favore gli sforzi di mediazione della Santa Sede nel conflitto in Ucraina ed è disponibile a mantenere «un dialogo aperto e riservato su una serie di questioni, legate alla situazione umanitaria in Ucraina».

L’appello dell’esarca di Odessa: “Aiutate l’Ucraina perché questa guerra finisca il prima possibile!”

La regione meridionale di Odessa è tra le più colpite dall’aggressione russa. Parte da qui un accorato appello del vescovo greco-cattolico Mykhaylo Bubniy alla comunità mondiale: “Aiutate l'Ucraina perché questa guerra finisca il prima possibile! Fate tutto il possibile in modo che non si allunghi nel tempo! Ogni giorno ci sono decine e centinaia di vittime non solo dei nostri difensori, ma anche di persone pacifiche e innocenti”

Ucraina. Oltre la guerra, è emergenza fame e povertà. Caritas-Spes: “A Dnipro, in 7mila in fila per un pacco viveri”

Le statistiche dicono che se la guerra continuerà ancora per lungo tempo, il 90% della popolazione ucraina può ritrovarsi al di sotto della soglia di povertà. 5 milioni di persone hanno perso il lavoro. Ad essere colpite sono soprattutto le aziende che avevano contratti con la Russia prima del conflitto e le piccole e medie imprese. Il prezzo della benzina si è alzato e continua ad aumentare. Di conseguenza anche i prezzi dei beni di prima necessità si sono duplicati. Vicino alle persone provate ci sono gli operatori Caritas. È don Vyacheslav Grynevych, direttore della Caritas-Spes Ucraina, a raccontarci cosa sta succedendo