Maria Chiara Biagioni

Maria Chiara Biagioni

Visita di mons. Gallagher. Mons. Kulbokas (nunzio): “Nei luoghi della sofferenza per cercare le direttrici della pace”

Si è concluso oggi il viaggio di quattro giorni in Ucraina del segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, mons. Paul Richard Gallagher. Da Leopoli a Kiev, il diplomatico di Papa Francesco ha avuto la possibilità di parlare con gli sfollati, visitare i luoghi dei grandi massacri di civili, confrontarsi con i vescovi delle Chiese latina e greco-cattolica e parlare con le autorità del Paese. A Kiev, ha avuto incontri con il primo ministro, con il capo dell’amministrazione presidenziale e con il ministro degli Esteri, alti ufficiali del governo per “riflettere insieme quale direttrici loro vedono e quale l’apporto la Santa Sede può dare, sia nella ricerca della pace, sia nel campo della futura ricostruzione”. È il nunzio apostolico, mons. Kulbokas, a tracciare al Sir un bilancio della visita

Ucraina: l’altra “ferita” della guerra, commessi più di 200 “ecocidi”. A rischio il futuro di questa terra

Emissioni di rifiuti tossici dalle grandi imprese industriali. Incendi. Migliaia di carri armati e veicoli blindati russi abbandonati. Emergenza acqua e più di 80.000 chilometri quadrati dell'Ucraina che devono essere ripuliti da mine e resti di esplosivi. “Le ferite inflitte dall'esercito russo alle foreste, alle steppe e ai bacini idrici dell'Ucraina rimarranno per decenni e l'eredità della guerra sarà minacciata anche dopo che le armi tacceranno”. È l’ufficio per l’ecologia della Chiesa greco-cattolica ucraina, a lanciare l’allarme e a pubblicare sul suo sito un Report dettagliato sui “danni” ambientali provocati durante la guerra

Monastero dei Paolini a Mariupol sequestrato dai russi. Il parroco: “In città è un disastro”

Il monastero dell’Ordine di San Paolo primo eremita a Mariupol dove vivevano e prestavano servizio i padri paolini, è stato sequestrato dai russi ed è diventata ora la sede della dell’amministrazione locale della cosiddetta Repubblica popolare di Donetsk. A dare la notizia padre Pavlo Tomaszewski, il parroco paolino della parrocchia di Nostra Signora di Czestochowa di Mariupol, con un post su Facebook. Al Sir racconta: “Il 17 marzo il nostro monastero è stato saccheggiato. Hanno preso tutto quello che c’era, anche i calici per il servizio divino e ogni cosa di valore”. “In città non c’è un servizio di telefonia mobile o di internet. So che c’è corrente e acqua da qualche parte. Ma lì è un disastro. Vi confido che è molto difficile per il mio cuore. È difficile per me, perché ci hanno tolto la chiesa, hanno fatto di tutto per farci andare via. E ora l’hanno disonorata. È molto, molto difficile da accettare”

Charles de Foucauld. Mons. Vesco (Algeria): “Emblema di fraternità anche oggi, in tempi bui di guerra in Europa”

Parla l'arcivescovo di Algeri, mons. Jean-Paul Vesco, sulla canonizzazione, domenica 15 maggio, di Charles de Foucauld: “Quando morì, l’Europa era dilaniata dalla Prima Guerra mondiale. La sua morte e la sua canonizzazione avvengono pertanto in due momenti difficili e paralleli di conflitto in Europa. Ma se si guarda oggi al futuro santo, torna di nuovo il messaggio di fraternità che ha attraversato costantemente la sua vita”

9 maggio, città in festa a Tiraspol e corteo con bandiere rosse e il nastro di San Giorgio a Chisinau

Non solo Mosca. Giornata della Vittoria, con i simboli russi della V e della Z e strisce di San Giorgio, anche a Tiraspol e Chisinau. Nella capitale della Transnistria, in una “città in festa”, la gente è scesa per le strade, tra i clacson delle macchine e tante bandiere russe e transnistriane. In Moldova, invece, centinaia di persone hanno partecipato ad una marcia organizzata in occasione del 9 maggio per la "Giornata della Vittoria". Il corteo è partito dalla Grande Piazza della Assemblea Nazionale a Chisinau e si è diretto verso il Complesso Memoriale Eternitate, il monumento chiamato anche “Memoriale della Vittoria” costruito in epoca sovietica. A guidare la marcia, l'ex presidente della Repubblica di Moldova, Igor Dodon, conosciuto per le sue posizioni filo russe

Caritas-Spes e Caritas Ucraina, in due mesi aiutate 1.400.000 persone

Sommando le cifre dei due bilanci presentati in queste ore da Caritas-Spes e Caritas Ucraina, si può dire che dall’inizio del conflitto, i centri e i volontari dei due organismi, diffusi capillarmente su tutto il territorio ucraino, sono riusciti a raggiungere e aiutare 1.400.000 persone. Caritas-Spes esprime preoccupazione per le Caritas presenti nei territori occupati dai russi, in particolare nella città portuale di Berdyansk, tra Mariupol e Mykolaiv, dove “i rischi per i dipendenti del centro sono peggiorati”.