Maria Chiara Biagioni

Maria Chiara Biagioni

Mariupol, Kharkiv, Kherson: “città assediate” a rischio di “catastrofe umanitaria”

La “lista” delle città ucraine sotto assedio e a rischio di catastrofe umanitaria si allunga di giorno in giorno. L’appello oggi dell’arcivescovo greco-cattolico Sviatoslav Shevchuk perché si facciano i corridoi umanitari che consentano alla popolazione civile di spostarsi nei luoghi sicuri e ai convogli umanitari di portare viveri e solidarietà umana. “Mariupol è senza acqua”, dice preoccupata la presidente di Caritas Ucraina e a Kherson un padre basiliano fa sapere: “siamo completamente tagliati fuori dalla comunicazione. Non sappiamo cosa stia succedendo in Ucraina, quale sia la situazione"

Mons. Szyrokoradiuk (vescovo di Odessa): “Aspettiamo che ci attaccano dal mare. È molto pericoloso”

Parla il vescovo di Odessa: “Ci sono allarmi, soprattutto di notte. Per sicurezza stiamo dormendo sotto nei rifugi. Si sa che ci sono attacchi attorno ad Odessa, ma in città, per ora e grazie a Dio, la situazione è tranquilla. Aspettiamo, aspettiamo che ci attaccano dal mare. È molto pericoloso”. È stata completamente distrutta da una bomba una parrocchia vicino a Kherson. Per fortuna, non ci sono state vittime. A Odessa, ogni parrocchia e la cattedrale sono aperte per distribuire pasti, soprattutto agli anziani rimasti soli. La città è vuota.

Una maratona di preghiera di 7 ore. L’appello per i colloqui: “Ogni minuto di cessate-il-fuoco conta tantissimo”

Una maratona di preghiera di 7 ore, dalle 14 alle 21, e in collegamento con sette città dell’Ucraina per implorare da Dio il miracolo della pace. Rispondendo all’appello di Papa Francesco, anche i cattolici in Ucraina oggi si sono fermati ed hanno pregato nei monasteri e nelle chiese e in diretta online nei luoghi dove si trovano, nei rifugi, nei campi e nei centri di accoglienza, lungo le strade di fuga. L’appello per il secondo round di colloqui tra Russia e Ucraina: “Per noi ogni minuto conta tantissimo. Ogni minuto di cessate-il-fuoco può significare la salvezza di tante vite umane. Dai colloqui, aspettiamo che si arrivi almeno ad un cessate-il-fuoco per continuare la strada del dialogo”

Ucraina: mons. Pezzi (arcivescovo di Mosca), “preoccupazioni stanno crescendo, comincia a farsi sentire il contraccolpo delle sanzioni”

“Le preoccupazioni stanno crescendo. Cominciano a farsi sentire i primi segnali del contraccolpo a livello economico dettato dalle sanzioni. Non ho assistito personalmente a momenti di panico però diversi fedeli mi hanno parlato del rischio di perdere il lavoro nelle prossime settimane, anche delle difficoltà che si possono manifestare a causa della forte svalutazione del rublo e quindi del prevedibile aumento dei costi a fronte di un non aumento degli stipendi”. 

Ucraina attaccata da tutte le direzioni e contemporaneamente. La vita nei rifugi e in fuga verso l’ovest

Il racconto della operatrice di Caritas-Spes da Mukachevo: da Kharkiv arrivano notizie terribili: le bombe colpiscono tutto e tutti, anche i civili, anche donne e bambini. A Kiev, mi stanno scrivendo dai rifugi. Ogni ora ci sono sirene e ogni ora devono scendere giù. La cosa più spaventosa è che le truppe russe attaccano non solo le strutture militari, ma anche gli appartamenti, gli ospedali, le istituzioni educative. Migliaia di persone non potranno tornare nelle loro case perché bombardate e distrutte dalla guerra

Ucraina. Parla il nunzio apostolico di Kiev: “Il mio posto è qui”

Intervista a mons. Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico in Ucraina: “Non siamo soltanto un’ambasciata. Io qui rappresento il Papa presso l’Ucraina, ma anche presso il popolo e presso le Chiese in Ucraina. Ho non soltanto il dovere, ma anche la possibilità di stare vicino alla gente. Quindi il mio posto è qui. Certo, se vedessimo che umanamente è impossibile restare, si porrà la questione ma per il momento se si riesce a stare qui, noi non ci muoviamo”. E sulla Giornata di oggi dice: “La preghiera contribuisce alla pace perché distrugge le fondamenta stessa della guerra. Elimina l’arroganza, la mancanza di responsabilità. Genera conversione, ci consegna lo spirito di umiltà. E quando Dio ci vede così, non può rimanere indifferente e non darci in dono la pace”