Uscito a fine anni ’80 “Il principe cerca moglie”, firmato dal mitico John Landis – tra le sue opere basta richiamare solo due titoli: “The Blues Brothers” (1980) e il videoclip di “Thriller” (1983) di Michael Jackson – e con un Eddie Murphy nel momento d’oro, è diventato subito un cult movie che valica steccati generazionali. Ora su Prime Video c’è l’atteso seguito, “Il principe cerca figlio” (“Coming 2 America”), che giunge a oltre trent’anni di distanza. Di questo si occupa il “punto streaming” settimanale della Commissione nazionale valutazione film Cei e dell’Agenzia Sir. E ancora: su TimVision il doc sul tennista Fabio Fognini, “Fabio. Prendere o lasciare” di Giuseppe Marzo, parabola di caduta e riscatto di un campione; su Netflix la commedia per famiglie “Yes Day” di Miguel Arteta con Jennifer Garner ed Édgar Ramírez.
Finalmente le attese candidature agli Oscar 2021, per l’edizione 93 degli Academy Award a Hollywood:: sono state rese note lunedì 15 marzo tutte le nomination per l’ambita statuetta.
La confezione formale e il cast sono un ottimo biglietto da visita: notevole il ritmo comico impresso da interpreti di livello come Claudio Bisio, Max Tortora, Claudia Pandolfi e Stefania Rocca. L’elemento incerto risiede però nella linea narrativa.
È andato in onda lunedì 8 marzo su Rai Uno “Il metodo Catalanotti”, nuovo capitolo per il "Commissario Montalbano", ed ha fatto subito il pieno di ascolti, come sempre del resto: oltre 9 milioni di spettatori e il 38% di share. Questo episodio – forse l’ultimo, come dicono molti – è non poco spiazzante perché da un lato la linea gialla mette a tema nuovamente aspetti complessi e problematici dell’animo umano, le ossessioni, dall’altro va in scena lo sbandamento di Montalbano: Salvo si scopre fragile, o meglio permeabile all’amore verso un’altra donna, per la quale è disposto a tutto, persino a lasciare Vigàta.
Non è più tempo di principesse, neanche in casa Disney. È quanto emerge dal nuovo film d’animazione “Raya e l’ultimo drago” (“Raya and the Last Dragon”) diretto dal premio Oscar Don Hall (suo è “Big Hero 6”, 2014) e da Carlos López Estrada, colorato e affascinante racconto che unisce fantasia e realismo, anzi a dire il vero quasi uno scenario da futuro distopico. Non è però allarmante per la visione dei più piccoli, al contrario: è un storia a sfondo educativo che mette al centro temi come fiducia, amicizia, solidarietà e perdono, nonché rispetto per il creato, in linea quasi con la Lettera enciclica "Laudato si’" di Papa Francesco
Tra Los Angeles e New York, con premiazioni in streaming, si è tenuta dunque la 78aedizione dei Golden Globe, i premi della Hollywood Foreign Press Association, considerati l’anticamera degli Oscar (il 15 marzo saranno svelate le candidature agli Academy Awards). E i “Globes” quest’anno hanno incoronato in particolare il film “Nomadland” e la sua regista Chloé Zhao, come pure le serie Netflix “The Crown” e “La regina degli scacchi”
Due serie Tv al centro del “punto streaming” settimanale della Commissione nazionale valutazione film Cei e dell’agenzia Sir. Due produzioni da industrie-culturali diverse, Stati Uniti e Germania, con linee di racconto accomunate però da alcuni temi-polarizzazioni ricorrenti come giustizia-criminalità, bene-male, egoismo-solidarietà, e in generale un focus sul rapporto padre-figlio