Gratitudine al primo ministro britannico Boris Johnson e al suo governo “per avere deciso che le nostre chiese possano riaprire ai fedeli per le preghiere individuali”.
(Londra) Un documento, quello del primo ministro Boris Johnson per la riapertura delle chiese cattoliche, “che non riconosce i bisogni spirituali e i sentimenti più profondi della comunità cattolica”.
Il punto della situazione sull'isola con Phil McCarthy, amministratore delegato di “Caritas Social Action Network”, agenzia della Conferenza episcopale cattolica di Inghilterra e Galles nel campo sociale. Un network che raccoglie 48 associazioni operanti con bambini e adulti vulnerabili, anziani, senzatetto, rifugiati e disabili. “Spero che vi sarà il buon senso di gestire la pandemia senza rischi inutili”, afferma al Sir. Intanto si registra un aumento vertiginoso della povertà, alla quale le caritas cercano di dare risposta
“Congratulazioni e preghiera per Boris Johnson e la fidanzata Carrie Symonds mentre danno il benvenuto al loro figlio. Auguriamo loro ogni benedizione e felicità”.
Un appello affinché “la scelta di interrompere gli aiuti vitali a una persona malata di Covid-19 non sia mai basata sul criterio dell’età o di altre caratteristiche sociali come misure di valore di quell’essere umano”.
Fu re Riccardo II, nel 1381, per ragioni contingenti, a dichiarare il Paese “dote” di Maria. Una eredità che il 29 marzo viene ripresa e condivisa fra i cattolici britannici. Mons. John Armitage, rettore del santuario di Nostra signora di Walsingham, racconta al Sir l’idea, nata tre anni or sono, che acquista un ulteriore significato oggi, con l’isola in “lockdown” a causa dell’epidemia. “Leggerò – confida – anche una lettera che ci ha inviato Papa Francesco”
Il primate cattolico di Inghilterra e Galles si racconta al Sir. “Disorientato” dalle pur necessarie precauzioni per contrastare il contagio, che sta colpendo anche il Regno Unito, ma confortato dalle nuove forme di spiritualità e dai gesti di solidarietà che vede sorgere nel suo Paese. “Mentre il nostro mondo diventa più piccolo, il nostro cuore diventa più grande e può raggiungere Dio e ogni altra persona fisicamente lontana”