Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza “in relazione all’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso sul territorio nazionale attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo”. Approvato il Documento di economia e finanza 2023 e varato un disegno di legge che introduce, oltre alle sanzioni penali già previste, una sanzione amministrativa tra i 20 mila e i 60 mila euro “per chi distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui”
Il decreto siccità prevede l’istituzione di una cabina di regia e la nomina di un commissario straordinario nazionale che resterà in carica sino alla fine dell’anno con possibilità di proroga per tutto il 2024. L’altro decreto introduce norme per “consentire alle pubbliche amministrazioni, sulla base delle necessità espresse, il potenziamento delle proprie strutture, con particolare riguardo a quelle coinvolte nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza o nella tutela della salute e dell’incolumità pubblica”
Un decreto-legge su bollette, sanità e fisco. Il varo definitivo del nuovo codice degli appalti. Un rinvio per il disegno di legge annuale sulla concorrenza, a causa di problemi di copertura finanziaria. Via libera, invece, per il ddl che prevede il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti sintetici. Queste in estrema sintesi le decisioni del Consiglio dei ministri, a cui ha fatto seguito una riunione della cabina di regia per il Pnrr, la cui attuazione presenta evidenti ritardi come ha registrato anche il rapporto semestrale della Corte di conti.
Il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo provvedimento. La riunione del governo si è svolta a Cutro, in Calabria, nell’evidente tentativo di rimediare alla mancata presenza di membri dell’esecutivo nei giorni successivi alla tragedia. Vediamo i passaggi principali del decreto così come sono stati presentati nel comunicato di Palazzo Chigi, in attesa di conoscere il testo effettivo che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
L’unico punto certo è che si tratta di un’inchiesta della procura e che saranno poi dei giudici a emettere una sentenza, ammesso che ne ravvisino la necessità sulla base degli elementi raccolti dai pm.