Il governo intende utilizzare tutti i fondi previsti dal Pnrr. Nell’informativa resa in Parlamento – prima al Senato e poi alla Camera – il ministro Raffaele Fitto ha ribadito quanto già affermato dalla premier Meloni in risposta all’ipotesi di rinunciare a una parte dei finanziamenti a fronte delle difficoltà di attuazione del Piano. Difficoltà estremamente concrete al punto che già si è consapevoli dell’impossibilità di completare tutti gli interventi entro il termine finale del 2026.
La vicenda dei finanziamenti del Pnrr ha portato in evidenza non soltanto il problema della capacità di spesa, ma anche la rilevanza cruciale che assumono la scelte relative alla distribuzione delle risorse.
La decisione su come impiegare le risorse pubbliche, a quali scopi e a quali soggetti destinarle, è sicuramente un parametro fondamentale per esprimere un giudizio motivato sui governanti e sui legislatori.
Nonostante i tanti segnali positivi, il Rapporto Bes redatto dall’Istat documenta come il Paese sia ancora in forte sofferenza per l’impatto degli ultimi tre, drammatici anni dominati dalla pandemia, dalla crisi energetica e dalla guerra in Ucraina. Bes sta per benessere equo e sostenibile, rilevato secondo una serie molto articolata di indicatori (oggi sono ben 152) messi a punto e costantemente aggiornati da quando si è preso coscienza del fatto che il famoso Pil, il prodotto interno lordo, non potesse essere l’unica misura della crescita di una società. Il Rapporto di quest’anno, relativo al 2022, era atteso soprattutto in quanto orientato a mettere in luce le trasformazioni avvenute nel Paese rispetto al 2019, l’ultimo anno prima del Covid
Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza “in relazione all’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso sul territorio nazionale attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo”. Approvato il Documento di economia e finanza 2023 e varato un disegno di legge che introduce, oltre alle sanzioni penali già previste, una sanzione amministrativa tra i 20 mila e i 60 mila euro “per chi distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui”
Il decreto siccità prevede l’istituzione di una cabina di regia e la nomina di un commissario straordinario nazionale che resterà in carica sino alla fine dell’anno con possibilità di proroga per tutto il 2024. L’altro decreto introduce norme per “consentire alle pubbliche amministrazioni, sulla base delle necessità espresse, il potenziamento delle proprie strutture, con particolare riguardo a quelle coinvolte nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza o nella tutela della salute e dell’incolumità pubblica”
Un decreto-legge su bollette, sanità e fisco. Il varo definitivo del nuovo codice degli appalti. Un rinvio per il disegno di legge annuale sulla concorrenza, a causa di problemi di copertura finanziaria. Via libera, invece, per il ddl che prevede il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti sintetici. Queste in estrema sintesi le decisioni del Consiglio dei ministri, a cui ha fatto seguito una riunione della cabina di regia per il Pnrr, la cui attuazione presenta evidenti ritardi come ha registrato anche il rapporto semestrale della Corte di conti.