Il secondo turno della tornata amministrativa ha confermato, rafforzandole, le indicazioni del primo: boom dell'astensionismo e affermazione del centro-sinistra. Alle urne è andato il 43,94 dei circa 5 milioni di potenziali elettori. Meno della metà, la partecipazione più bassa di sempre. Un dato “di sistema” che interpella tutte le forze politiche – non solo quelle che verosimilmente hanno alimentato in misura maggiore il bacino del non voto – e che condiziona ogni tipo di analisi dei risultati.
Affermazione del centro-sinistra nei centri principali, successo del centro-destra alle regionali in Calabria, elezione di due deputati Pd nelle suppletive di Roma e Siena. Per avere un quadro completo bisognerà comunque attendere l'esito dei ballottaggi, in programma il 17 e il 18 ottobre
Oltre 12 milioni gli elettori sono chiamati alle urne il 3 e il 4 ottobre per eleggere i sindaci e i consigli di 1.192 Comuni delle Regioni a statuto ordinario e del Friuli-Venezia Giulia. Negli stessi giorni si vota per il presidente e il consiglio della Regione Calabria e per due seggi rimasti vacanti alla Camera dei deputati (collegi uninominali di Siena e Roma Primavalle). Altre Regioni a statuto speciale (che hanno autonomia in materia elettorale) hanno fissato il voto amministrativo per il 10 e 11 ottobre (Sicilia e Sardegna), mentre in Trentino-Alto Adige i seggi si apriranno soltanto nella giornata del 10 ottobre. Il 7 novembre, inoltre, torneranno alle urne 7 Comuni che in precedenza erano stati sciolti per infiltrazioni mafiose
Arriva la riforma della giustizia civile, attesa da decenni e finalmente sbloccata dalla necessità di dare seguito alle indicazioni del Pnrr, così come avvenuto per la giustizia penale, che ormai ha completato il suo percorso parlamentare. Per il civile al momento c'è l'approvazione da parte del Senato, con tanto di questione di fiducia su un maxiemendamento interamente sostitutivo del disegno di legge 1662 che risaliva all'ormai lontanissimo 9 gennaio 2020. Ma è altamente probabile che il provvedimento sarà definitivamente approvato dalla Camera in tempi relativamente brevi e nello stesso testo varato da Palazzo Madama.
La questione è quella di guardare ai problemi del mercato del lavoro nella complessità della sua concretezza, senza schematismi ideologici o, peggio ancora, propagandistici. Un rischio che si sta correndo, per esempio, a proposito del Reddito di cittadinanza. I dati ufficiali dell'Inps sull'incremento dei contratti stagionali hanno fortemente ridimensionato uno dei principali tormentoni estivi anti-Rdc. Ma il problema di quello che tecnicamente viene chiamato “salario di riserva” (al di sotto del quale non si ritiene utile lavorare) esiste davvero e si è manifestato con particolare evidenza in tutti i Paesi che hanno erogato sussidi per fronteggiare le conseguenze della pandemia