"Sono alcuni anni in Italia che la 'partecipazione' è diventata una sorta di mantra, tutti la invocano, qualcuno la pratica, bene o male a seconda dei casi, e spesso è usata in maniera retorica (soprattutto da chi fa politica). Invece si tratta di una 'cosa' seria, importante, non un termine passpartout". Ne parla Marco Accorinti, responsabile dell'area “Valutazione, formazione, politiche sociali” dell'Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr, nonché docente presso le università di RomaTre e Bolzano
Il tema del giusto salario è in tutta evidenza una questione di enorme rilevanza sociale e il ventaglio di proposte presentate dai partiti, pur con le reciproche differenze, rivela che in Parlamento ci sarebbe almeno sulla carta una maggioranza disposta a farsene carico. Ma quella del salario minimo fissato per legge è davvero la via giusta per arrivare a una retribuzione dignitosa per tutti i lavoratori? Il punto tecnicamente cruciale è che, oggi, il minimo tabellare è soltanto uno degli elementi delle retribuzioni, che hanno incorporato molte altre voci e garanzie
Le elezioni del quel 4 marzo 2018 hanno cambiato la geografia politica italiana. Facciamo il punto con Paolo Pombeni, storico e politologo tra i più autorevoli del nostro Paese. Un'analisi che tiene conto dell'esito delle recenti elezioni regionali e guarda inevitabilmente al voto europeo del prossimo maggio
L’arcivescovo di Genova e il costituzionalista Massimo Luciani hanno accolto l’invito del presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema, per un incontro sul tema “Unione europea: un percorso comune valorizzato dall’armonia tra identità diverse”. “Il percorso comune dell’Unione – è lo stesso Buscema a sottolinearlo nell’intervento di saluto – va indirizzato verso l’obiettivo di creare uno spazio economico e sociale che dia uguali opportunità a tutti i cittadini e garantisca, attraverso l’integrazione, il superamento degli squilibri e dei disallineamenti territoriali e sociali”
Le forze che sono al governo appaiono divise su tutto, dalle priorità dell'economia alle autonomie regionali, dalla politica estera alle scelte sulle grandi infrastrutture, dai rapporti tra politica e giustizia alle nomine pubbliche
“Sul piano istituzionale mai, nella storia recente, si erano potute osservare una tale 'capacità di indecisione', una così grande confusione di ruoli e di responsabilità, una così netta separazione tra dichiarazioni, annunci e fatti”. Il presidente dell'Eurispes parla di “qualipatia”, un neologismo per indicare “l’avversione ed il rifiuto per tutto ciò che richiama la qualità”, una patologia sociale che “archivia l’essere e santifica l’apparire, che esalta il contenitore a discapito del contenuto, che premia l’appartenenza e mortifica la competenza”. Questa chiave di lettura rappresenta il tentativo di leggere un quadro che, stando al sondaggio realizzato appositamente per il Rapporto, mostra delle contraddizioni e dei paradossi che in prima battuta potrebbero risultare inestricabili
Il principale requisito economico è un Isee non superiore a 9.360 euro, ma con ulteriori specifiche. Il reddito familiare, infatti, non deve superare i 6.000 euro annui, limite che cresce in base al numero dei componenti della famiglia e alla presenza di minori, fino a un tetto di 12.600 euro (20.000 euro se è presente un disabile). Il patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non deve superare i 30mila euro
Era il 18 gennaio 1919 quando quell'innovativo manifesto politico fu diffuso da Roma. Ed è un testo che, dopo un secolo, presenta ancora oggi spunti di straordinaria attualità. Ne parliamo con il presidente dell'Istituto Luigi Sturzo, Nicola Antonetti, che è anche ordinario di storia delle dottrine politiche all'università di Parma
Il calo della produzione industriale rilevato a novembre (-1,6% rispetto a ottobre, -2,6% rispetto a novembre 2017) è stato anche più intenso delle aspettative che pure non erano rosee. Bisogna tornare a ottobre 2014 per trovare un calo maggiore. Sulla produzione avrà anche pesato l'”effetto ponte” dovuto al posizionamento della festività del primo novembre – l'Istat lo ipotizza – ma si tratterebbe comunque dell'amplificazione di un dato che resta decisamente negativo