“L’impresa riformista” è il titolo del nuovo libro di Antonio Calabrò, giornalista e scrittore con una vasta esperienza nel campo dell’editoria economica. È direttore della Fondazione Pirelli, vicepresidente di Assolombarda, docente all’Università Cattolica di Milano, per citare soltanto alcuni dei suo numerosi incarichi. La sua analisi muove dall’interno del mondo delle imprese e allo stesso tempo prova a tracciare una prospettiva più ampia, in cui le stesse imprese sono chiamate a svolgere un ruolo socialmente rilevante. Gli abbiamo rivolto alcune domande a partire dai temi del suo ultimo libro
La legge istitutiva prevede che la Commissione possa “analizzare la gestione degli enti creditizi e delle imprese di investimento”. Un'espressione che sorprende per la sua ampiezza e genericità. Sulla base di essa, infatti, si potrebbe prefigurare una sorta di controllo politico sulle attività ordinarie di banche che svolgono semplicemente il loro lavoro
La legge interviene su un problema che riguarda pochissimi casi, dato che nella quasi totalità delle situazioni gli indagati vengono prosciolti prima del dibattimento. Secondo i dati diffusi dal servizio studi del Senato, nella fase dibattimentale i procedimenti iscritti per “difesa legittima” sono stati cinque nel 2013, nessuno nel 2014, tre nel 2015, due nel 2016; quelli per “eccesso colposo” in legittima difesa sono stati due nel 2013, nessuno nel 2014, uno nel 2015, due nel 2016
A essere precisi, nel nostro ordinamento il principio dello ius soli (ben noto al diritto romano) già esiste in virtù della legge 91 del 1992, secondo cui lo straniero nato in Italia e che vi abbia risieduto legalmente senza interruzione fino alla maggiore età, diviene cittadino al raggiungimento di quest’ultima. Ma quella legge risale a oltre un quarto di secolo fa e negli anni la situazione è profondamente cambiata. A guardarla con occhi liberi da schemi ideologici, la necessità di considerare italiani ragazzi che sono nati nel nostro Paese, che parlano italiano con l’accento di uno dei nostri tanti dialetti e magari vorrebbero diventare carabinieri come Rami e Adam, appare in tutta evidenza un fatto di equità e di civiltà
"Sono alcuni anni in Italia che la 'partecipazione' è diventata una sorta di mantra, tutti la invocano, qualcuno la pratica, bene o male a seconda dei casi, e spesso è usata in maniera retorica (soprattutto da chi fa politica). Invece si tratta di una 'cosa' seria, importante, non un termine passpartout". Ne parla Marco Accorinti, responsabile dell'area “Valutazione, formazione, politiche sociali” dell'Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr, nonché docente presso le università di RomaTre e Bolzano
Il tema del giusto salario è in tutta evidenza una questione di enorme rilevanza sociale e il ventaglio di proposte presentate dai partiti, pur con le reciproche differenze, rivela che in Parlamento ci sarebbe almeno sulla carta una maggioranza disposta a farsene carico. Ma quella del salario minimo fissato per legge è davvero la via giusta per arrivare a una retribuzione dignitosa per tutti i lavoratori? Il punto tecnicamente cruciale è che, oggi, il minimo tabellare è soltanto uno degli elementi delle retribuzioni, che hanno incorporato molte altre voci e garanzie
Le elezioni del quel 4 marzo 2018 hanno cambiato la geografia politica italiana. Facciamo il punto con Paolo Pombeni, storico e politologo tra i più autorevoli del nostro Paese. Un'analisi che tiene conto dell'esito delle recenti elezioni regionali e guarda inevitabilmente al voto europeo del prossimo maggio
L’arcivescovo di Genova e il costituzionalista Massimo Luciani hanno accolto l’invito del presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema, per un incontro sul tema “Unione europea: un percorso comune valorizzato dall’armonia tra identità diverse”. “Il percorso comune dell’Unione – è lo stesso Buscema a sottolinearlo nell’intervento di saluto – va indirizzato verso l’obiettivo di creare uno spazio economico e sociale che dia uguali opportunità a tutti i cittadini e garantisca, attraverso l’integrazione, il superamento degli squilibri e dei disallineamenti territoriali e sociali”
Le forze che sono al governo appaiono divise su tutto, dalle priorità dell'economia alle autonomie regionali, dalla politica estera alle scelte sulle grandi infrastrutture, dai rapporti tra politica e giustizia alle nomine pubbliche