È mancato mercoledì 23 gennaio don Pio Pampaloni, nato a Pionca di Vigonza il 1 ottobre 1936 e prete dal 1960. Prima in parrocchia (Noventana, Sarmeola, Eremitani, Montegrotto, San Bonaventura), poi assistente scout e consulente Cif, è stato parroco a Monterosso, insegnante in Seminario e missionario tra gli emigranti in Inghilterra. I funerali sabato 26 gennaio all'Opsa.
«Ciò che vogliamo essere conta di più di ciò che vogliamo fare»: l’ha detto Matteo Truffelli all’incontro delle presidenze della regione ecclesiastica, che si è tenuto il 13 gennaio. Uno sguardo su una giornata davvero importante.
Al via gli incontri di formazione per i direttivi di circolo con Johnny Dotti e Oragiovane. Focus sulla comunità e sul modello di centro parrocchiale: è ancora funzionale? Che cos’è la missione in un tempo di così rapidi cambiamenti della società?
Sabato 26 gennaio comincia a Casa Sant'Andrea a Rubano il secondo anno del corso base triennale per diventare accompagnatori vocazionali dei giovani e degli adulti. L'iniziativa è promossa dagli uffici diocesani per la pastorale delle vocazioni e della famiglia, l'istituto San Luca e il seminario.
San Bellino. Laboratorio di maschere africane in centro parrocchiale per bambini di 4-7 anni dal titolo "Viaggio nell'Africa Nera". In un contesto multietnico e multiculturale, l'integrazione si fa anche in patronato.
Padre Vito Gesa ha concluso il percorso della sua vita la sera del 20 gennaio 2019, all’OPSA di Sarmeola e all’età di 88 anni. Era ospite dell’OPSA da poco meno di un paio d’anni.
«Kofale, 11 gennaio 2019: qui inizia la missione padovana in Etiopia, presso la prefettura apostolica di Robe. Ed è difficile sottrarsi all'impressione che si tratti di un momento storico». Le parole del direttore del Centro missionario diocesano di Padova, don Raffaele Gobbi, giungono direttamente dagli altopiani etiopi e danno il senso di quanto sta accadendo laggiù: per la prima volta, i tre missionari fidei donum padovani – Elisabetta Corà, don Stefano Ferraretto e don Nicola De Guio – hanno messo piede nella terra a cui si dedicheranno a nome della nostra Chiesa, nei prossimi anni.
Il vescovo Filippo, morto trent’anni fa, tradusse dal punto di vista pastorale e operativo nella Diocesi di Padova i grandi documenti conciliari. Tre i punti chiave del suo episcopato: l’attenzione alla cultura; la comunità cristiana soggetto primo di pastorale; lo sguardo rivolto al futuro, intravedendo già i grandi cambiamenti che avrebbero presto radicalmente modificato anche il profilo del Veneto. Una lezione i cui frutti sono ancora vivi nel cammino della Chiesa padovana, come raccontano alcuni dei suoi più stretti collaboratori nel servizio in uscita sulla Difesa di domenica 27 gennaio.
Domenica 27 gennaio è in programma la Marcia per la pace diocesana che, quest'anno, si snoda lungo le via del quartiere Arcella al motto di "Fatti di pace". La mattina sono previsti due laboratori nella parrocchia di Sant'Antonino e del Buon Pastore; alle 14, invece, partendo dalla stazione, il cammino attraverserà il quartiere a nord di Padova incrociando testimonianze dirette di associazioni, gruppi e cittadini che si impegnano attivamente per il bene della comunità e del territorio. Un territorio che intreccia culture, nazionalità differenti e che alza la testa e l'orgoglio nonostante paure e pregiudizi