“La Provvidenza di Dio sempre ci precede. Pensate che ha già deciso quale sarà la prossima tappa di questo grande pellegrinaggio iniziato nel 1985 da san Giovanni Paolo II! E perciò vi annuncio con gioia che la prossima Giornata mondiale della gioventù – dopo le due a livello diocesano – sarà nel 2019 a Panama. Invito i vescovi del Panama ad avvicinarsi per una benedizione”.Con queste parole il Papa ha dato l’annuncio del prossimo appuntamento mondiale con i giovani.
Nel viaggio in Polonia Papa Francesco non fa sconti agli oltre 1.500.000 giovani presenti alla Messa al Campus Misericordiae. "Potranno giudicarvi dei sognatori", ma "la Chiesa oggi vi guarda, il mondo vi guarda". No ai "giovani-divano" e alla "divano-felicità", sì a "giovani con le scarpe". "Installate bene la connessione più stabile", la memoria di Dio "non è un disco rigido". Gli affacci alla finestra e le altre tappe del viaggio. Appuntamento a Panama fra tre anni.
Per l’iconografia classica il pellegrino è quell’omino barbuto, con il bastone e il cappello a punta, che troviamo raffigurato nelle tazze e nelle t-shirt vendute ai mercatini di Santiago di Compostela. Un essere mitologico medievaleggiante, lontanissimo per epoca e – apparentemente – motivazioni rispetto ai giovani di oggi. Eppure, camminando verso Campus Misericordiae, la spianata dove tra stasera e domani si terrà il cuore della 31esima edizione della Giornata Mondiale della Gioventù, posso affermare con certezza che questi giovani sono in tutto e per tutto dei pellegrini.
Una delle cose che passerà alla storia come punto di forza della Gmg di Cracovia, rispetto alle edizioni precedenti, è il fatto di essere riusciti a preservare la dimensione della diocesanità. A Colonia e a Madrid, solo per citare le ultime due europee, i giovani padovani, per assistere alle catechesi, erano divisi in gruppetti di al massimo qualche centinaio, sparsi per varie proposte.
Venerdì Francesco sarà il terzo papa a varcare i cancelli del luogo degli orrori più noto al mondo, dove sono stati sterminati quasi due milioni di ebrei, e non solo, in nome di un odio all’uomo, prima ancora che alla fede.
Può una città sorridere? Perdonate la licenza poetica, ma sembra proprio di sì.
Erano anni che Cracovia, la città che ha visto crescere e che ha avuto come vescovo il Santo inventore delle Gmg, aspettava di ospitare una Giornata Mondiale della Gioventù. Non solo Cracovia: era naturale che prima o poi questo sarebbe avvenuto. In tanti si aspettavano di rendere omaggio a Karol Wojtyla con i suoi giovani, sebbene i giovani della generazione successiva a quella che aveva conosciuto.
Le parole del Papa in viaggio verso la Polonia: “Quando io parlo di guerra, parlo di guerra sul serio, non di ‘guerra di religione’: no. C’è guerra di interessi, c’è guerra per i soldi, c’è guerra per le risorse della natura, c’è guerra per il dominio dei popoli: questa è la guerra. Qualcuno può pensare: ‘Sta parlando di guerra di religione’: no. Tutte le religioni, vogliamo la pace. La guerra, la vogliono gli altri. Capito?”.L'Europa, i migranti, la tutela della vita nel primo discorso alle autorità.
La Gmg è un po’ come uno di quei grandi buffet allestiti ai matrimoni o ai grandi eventi aziendali. Ci sono tavoli lunghissimi e affollati, pieni di ogni leccornia e bontà di Dio. Certo, ci vuole un po’ di fatica per destreggiarsi tra la gente, arpionare qualche tartina e andarsene via con dignità senza macchiarsi l’abito da sera, ma l’esperienza ne risulta più che soddisfacente.
Era il giorno più temuto dal punto di vista della logistica. Ventidue pullman che arrivavano, una messa in piazza con più di duemila persone, trenta pullman che ripartivano per tre ore di viaggio verso Proszowice, cittadina agricola a 30 chilometri da Cracovia dove alloggiano i padovani, lo smistamento nei gruppi, l’arrivo negli alloggi, la distribuzione dei kit e dei permessi.