Sede vacante: card. Gugerotti, “spesso ci sentiamo i padroni di Dio, mentre siamo solo dei pellegrini”

“Spesso ci sentiamo i padroni di Dio, i conoscitori perfetti della verità, mentre siamo solo dei pellegrini a cui è stata data la Parola, che è il Figlio di Dio incarnato, perché ciò che ci ha dato il dono di vivere nella gloria di Dio è solo frutto di grazia e di quell’infusione dello Spirito Santo che ci fa, appunto, spirituali. E in oriente, padre e madre spirituale sono il monaco, la monaca o comunque la guida di quanti cercano Dio”.

Sua Beatitudine Minassian, “ha dato voce a chi non ha voce e per gli armeni è stato un santo e un padre”

La visita apostolica in Armenia nel 2016, gli appelli alla pace nella Regione del Caucaso meridionale, la tragedia umanitaria degli oltre 100mila sfollati dal Nagorno-Karabash. Ma soprattutto il coraggio di definire il massacro degli armeni “il primo genocidio del XX secolo”. “Papa Francesco per gli armeni è più che un Santo”, dice al Sir Sua Beatitudine Minassian Patriarca di Cilicia degli Armeni. “E’ un padre che si è speso e sacrificato per i suoi figli. Ieri la messa di Requiem in Vaticano cui abbiamo partecipato portando con noi questa intenzione di gratitudine a nome del popolo armeno”.

Giubileo dei lavoratori. Occasione per sognare e agire affinché il lavoro torni ad essere “buono”

Da un lato vi è la speranza, quasi una vana utopia, di un’occupazione quanto più estesa, tutelata, stabile, dignitosa. Dall’altro, purtroppo, vi è il mondo del lavoro che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi decenni e che si caratterizza sempre più come ristretto, fragile, precario e povero. Servono retribuzioni che garantiscano una vita dignitosa, orari che permettano di coniugare il tempo di cura e il tempo del lavoro, tutele e sicurezze, un accesso per i più giovani e formazione gratuita e continua. Perché un lavoro “buono” porta ad una democrazia “buona” dove la realizzazione di sé porta a contribuire all’edificazione di una società più giusta e a relazioni umane più fraterne

Giubileo dei lavoratori. Don Licinio (Progetto Policoro): “Accanto ai giovani perché realizzino il proprio sogno”

“Da ‘Pellegrini di speranza’ continuiamo a metterci veramente in cammino con loro, proponiamo mete nuove o scopriamo insieme orizzonti nuovi”, spiega il coordinatore nazionale. “Policoro – osserva – è un segno di speranza concreta perché, in modo concreto, rinnova l’impegno a continuare a sperare in un mondo diverso” consapevoli che “stiamo vivendo un passaggio epocale: non si bada più alla quantità del lavoro ma alla sua qualità. E i giovani sono in prima linea su questo fronte”