E’ centrato sul tema “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace” il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace che si celebrerà, come ogni anno, il 1° gennaio 2018. Papa Francesco ricorda gli oltre 250 milioni di migranti nel mondo, dei quali 22 milioni e mezzo sono rifugiati. Tutti alla ricerca di “un luogo dove vivere in pace” a causa di guerra, fame, “discriminazioni, persecuzioni, povertà e degrado ambientale”.
La situazione attuale, hanno scritto lo scorso 1° settembre papa Francesco e il patriarca Bartolomeo per la Giornata del Creato,«ci rivela uno scenario moralmente decadente», che rischia di allontanarsi drammaticamente da ciò che Dio ha pensato e che ancora propone.
La risposta della Chiesa alle "numerose sfide poste dalle migrazioni contemporanee" ruota intorno a quattro verbi: "Accogliere, proteggere, promuovere e integrare”. È questo il tema del messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale del migrante e rifugiato, reso noto oggi, che si celebra il 14 gennaio 2018.
Il messaggio del Papa per la prima Giornata mondiale dei poveri, che si celebrerà il 19 novembre, è un invito alla "condivisione" per non amare a parole, ma con i fatti, come Francesco d'Assisi. I poveri non sono i semplici destinatari di una buona pratica di volontariato. I "mille volti" della povertà e la "ricchezza sfacciata" di pochi privilegiati.Una settimana di iniziative nelle parrocchie, nelle case e nel quartiere. Papa Francesco pranzerà con almeno 500 poveri.
Nel suo discorso al Quirinale, il Papa chiede alla politica di "rafforzare i legami tra la gente e le istituzioni" e all'Italia di continuare ad esercitarsi in quella che Benedetto XVI ha definito "laicità positiva". Elogi al nostro Paese per accoglienza profughi e solidarietà alle popolazioni terremotate. Nuovo appello per il lavoro contro "investimenti speculativi". Lavoro e famiglia sono i due pilastri della società. "La Chiesa in Italia è una realtà vitale".
La strada indicata da Papa Francesco a Genova è quella di riscoprire il senso del lavoro, contribuendo al riavvicinamento della nostra stessa cultura (ivi inclusa quella economica e manageriale) alla verità sull’uomo.
Papa Francesco non ha letto la "meditazione" che aveva preparato per introdurre i lavori della 70° assemblea generale della Cei. Ha detto che l’aveva scritta come un servizio per aiutare la Conferenza «ad andare avanti e così dare più frutti» e l’ha consegnata perché ciascun vescovo la ricevesse e la meditasse al termine dell’incontro. Dopo alcune parole di ringraziamento al cardinale Bagnasco e un'esortazione a un dialogo sincero e aperto, Francesco ha introdotto una dinamica in cui «respiro e passo sinodale rivelano ciò che siamo e il dinamismo di comunione che anima le nostre decisioni».
Nel discorso scritto, consegnato ai vescovi italiani, dopo l'incontro a loro riservato a porte chiuse, Papa Francesco ha aperto la 70ªAssemblea della Cei - in cui i vescovi eleggeranno la terna da sottoporgli per la scelta del nuovo presidente - chiedendo "respiro sinodale" e "differenza cristiana". Il grazie al cardinale Bagnasco per i dieci anni della sua presidenza.
Cinquecentomila pellegrini hanno assistito alla messa per la canonizzazione di Francesco e Giacinta Marto, i primi due bambini non martiri a essere proclamati Santi nella storia della Chiesa. Fatima è "un manto di luce", ha detto Francesco additando al mondo l'esempio dei due pastorelli e chiedendo una "mobilitazione generale" per la "rivoluzione della tenerezza".