Il papa: no al clericalismo, laici liberi nella vita pubblica

"Ricordo ora la famosa frase: ‘è l’ora dei laici’... ma sembra che l’orologio si sia fermato. Guardare al Popolo di Dio è ricordare che tutti facciamo il nostro ingresso nella Chiesa come laici". In una lettera papa Francesco torna a ribadire l'autentico ruolo dei vescovi e dei sacerdoti, ricorda il valore della libertà dei credenti nell'impegno sociopolitico e mette in guardia da risorgenti tentazioni clericali.

Non siamo perfetti, ma discepoli in cammino

Il mercoledì del papa, in attesa di volare a Lesbo per esprimere "vicinanza e solidarietà" ai profughi, ai cittadini e a tutto il popolo greco. Al centro della catechesi, il brano evangelico della chiamata di Matteo, che dimostra come la Chiesa "non è una comunità di perfetti, ma di discepoli in cammino", peccatori e bisognosi di perdono.

Gesù è il Vangelo della misericordia

Il Papa ha iniziato mercoledì un ciclo di catechesi su Gesù e la misericordia e ha incontrato Lizzy Myers, la bambina dell’Ohio affetta da una malattia genetica rara (Sindrome di Usher – Tipo B ) che presto la renderà cieca e sorda e che mercoledì scorso, non era riuscita a incontrare il Papa, a causa della perdita di una coincidenza aerea negli Stati Uniti.

Dio è più grande del nostro peccato, il suo amore è un oceano

Il Papa ha concluso il ciclo di catechesi sulla misericordia  nell'Antico Testamento offrendo ai circa 30 mila fedeli presenti in piazza San Pietro una meditazione sul Salmo 51, il "Miserere". "Dio è più grande del nostro peccato", ha ripetuto per tre volte insieme alla folla. Dio "non nasconde il peccato, ma lo distrugge e lo cancella dalla radice, non come fanno in tintoria". "Tutti siamo peccatori": la "dignità" del perdono di Dio è "quella di alzarci".