Flaminia Giovanelli, sottosegretario del Pontificio Consiglio giustizia e pace: "Molte ragazze schiave non sanno nemmeno leggere e scrivere, è facile che cadano nel tranello… È necessario l'impegno delle istituzioni, delle forze di polizia in particolare, per contrastare la filiera del crimine, con una forte collaborazione internazionale tra paesi". Anche l’Italia è pesantemente coinvolta.
Sei mesi dopo la doppia canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, passata alla storia come la canonizzazione "dei quattro papi", nella stessa piazza Paolo VI – il papa che ha traghettato la chiesa nella modernità con una sapiente e profetica rotta di navigazione – viene indicato al culto della chiesa universale. L'abbraccio sotto lo sguardo del mondo di Francesco e Benedetto.
Intervistato dal quotidiano di Buenos Aires La Naciòn, il pontefice ha parlato della situazione internazionale, della sfida di aggiornare la chiesa e della necessità di avvicinarsi ai giovani. Sullo stile del Sinodo: «Che tutti possano esprimere le proprie idee in tutta libertà. La libertà è sempre molto importante. Altra cosa è il governo della chiesa, che è nelle mie mani, dopo le consultazioni del caso».
Papa Francesco ai vescovi del Continente: "Annunciate Cristo senza paura e senza vergogna". Le analisi dei cardinali Erdő e Bagnasco, dell'arcivescovo Massafra. Il patriarca Fouad Twal: "Il problema dell'Europa oggi è che mancano i figli. Ci sono più case di riposo per anziani che asili per bambini. Non dovete avere paura degli stranieri. Dovete avere paura del vostro modo di vivere la vita".
La Giornata mondiale del migrante e del rifugiato sarà celebrata a livello ecclesiale il prossimo 18 gennaio. Il papa chiede alle comunità cristiane di superare «diffidenze e ostilità» nei confronti dei migranti, e invita governi e organismi internazionali a rendere «più incisiva la lotta contro il vergognoso e criminale traffico di esseri umani, contro la violazione dei diritti fondamentali, contro tutte le forme di violenza, di sopraffazione e di riduzione in schiavitù».
Agli arresti in Vaticano mons. Wesolowski, accusato di pedofilia. Prosegue così il "percorso di guarigione" voluto e indicato da Francesco. Il papa della misericordia non vuole che la malattia devasti tutto il corpo. Ha usato il bisturi, perché gli abusi sono "un culto sacrilego" che lascia cicatrici per tutta la vita, una "terribile oscurità".
Ventuno anni dopo Giovanni Paolo II, papa Francesco celebra messa a Tirana, abbraccia il popolo duramente provato dal regime comunista, conferma nella fede la comunità cattolica (il 15 per cento della popolazione). La forza del dialogo fra le religioni, nella prospettiva del bene comune, in un paese a maggioranza assoluta musulmana. Il monito: «Uccidere in nome di Dio è un grande sacrilegio!».
Nella via principale della capitale si cammina sotto lo sguardo di 39 uomini e una donna che furono perseguitati e uccisi a causa della fede. Maria Tuci, aspirante stimmatina, per aver resistito alle lusinghe di uno degli aguzzini, fu chiusa dentro un sacco con un gatto selvatico. Morì il 24 ottobre 1950. Due superstiti racconteranno a Francesco le loro storie. Grande lezione per i giovani albanesi.
La visita di papa Francesco a Redipuglia è stata l'occasione per un ennesimo, forte monito all'intera umanità perché abbandoni la logica della guerra, anche ricordando i milioni di morti di cento anni fa. Guarda tutte le immagini della giornata e scarica gratuitamente l'inserto speciale sulla visita con l'editoriale dei direttori dei settimanali diocesani del Triveneto, i messaggi dei tre presidenti di regione, i ricordi storici della Grande Guerra.