Il settore adulti costruisce il proprio cammino annuale a partire dalla Lettera alla Chiesa di Padova, frutto del processo del Sinodo dei giovani, per rispondere al bisogno di adulti che accompagnino, orientino e suggeriscano strumenti per vivere la fede al di fuori dei confini delle comunità parrocchiali.
Governare e gestire la casa comune… Il valore della democrazia. Inizia sabato 6 ottobre alle 15.30, in Facoltà Teologica, il nuovo anno della Fisp, scuola di Formazione all'Impegno Sociale Politico. Ultime ore per iscriversi.
Papa Francesco ha aperto il Sinodo con un'omelia incentrata su due verbi - sognare e sperare - per "guardare direttamente il volto dei giovani", senza lasciarsi condizionare da "profeti di sventura" o da "errori e peccati" anche di figli della Chiesa. No ad "autopreservazione e autoreferenzialità", sì allo sguardo profetico di Paolo VI e alla sua fiducia nei giovani, che la Chiesa non può lasciare nelle mani dei "tanti mercanti di morte". Nell'ampio discorso di apertura, durato più di mezz'ora e lungamente applaudito, un "grazie" ai giovani e l'invito a dialogare tra le generazioni uscendo da pregiudizi e stereotipi. Perché il risultato del Sinodo non è "solo un documento"
Il vescovo Claudio rilancia l'appello di papa Francesco alla preghiera quotidiana del Rosario per l'unità nella Chiesa, per il papa e per la Chiesa di Padova. «Preghiamo – scrive – perché la Chiesa resti unita nelle difficoltà e affidiamoci alla protezione di Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa».
Solitudine, competizione, insicurezza. “Se un giovane perde la speranza, ha perso tutto”, dice monsignor Lazzaro You Heung-Sik, vescovo di Daejeon (Corea), membro di nomina pontificia del Sinodo dei vescovi sui giovani che avrà inizio il 3 ottobre. “Leggendo l’Instrumentum Laboris – confessa - ho fatto un esame di coscienza. Quanto abbiamo ascoltato i giovani in questi anni? Ho come l’impressione che fino ad oggi noi adulti, noi vescovi, abbiamo sempre parlato ai giovani dando loro indicazioni e insegnamenti. E questa cosa i giovani non la accettano”
"L’attenzione del Successore di Pietro oggi si dirige esattamente su questi segnali dell’agire diabolico e se Papa Francesco insiste tanto a metterci in guardia contro le mancanze di carità e di misericordia è perché su questi fronti il diavolo ce le sta suonando ben bene". Così padre Francesco Bamonte, presidente dell'Associazione internazionale esorcisti, all'indomani dell'invito del Santo Padre alla preghiera
L'italiano è la chiave di volta per integrarsi: sono di questo avviso Alagie, ragazzo del Gambia, volontario della Croce Rossa e mediatore culturale e Maimouna quarantenne del Senegal, vincitrice del Refugee Masterchef. Due storie contraddistinte dalla buona volontà, dalla tenacia e dalla voglia di integrarsi.