“Forse siamo troppo fermi come Chiesa: dovremmo essere comunità in corsa. La Pasqua è anche questa fretta, che è attenzione e premura verso il prossimo nell’esercizio delle opere di misericordia”. Lo scrive l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, nel messaggio augurale alla comunità diocesana nella domenica di Pasqua.
Il 21 marzo, anniversario della morte di don Giovanni Nervo e don Giuseppe Benvegnù-Pasini, è uscito un numero della rivista Studi Zancan interamente a loro dedicato.
“Le sorprese di Dio ci mettono in cammino subito, senza aspettare”. Nella sua omelia di Pasqua il Papa invita alla radicalità evangelica. Nella benedizione Urbi et Orbi, un pensiero per gli scenari di guerra del mondo ma anche per la "cultura dello scarto" diffusa in Occidente.
"La Pasqua è davanti a noi ma da qui si vede solo il Calvario". E il Calvario, in Medio Oriente, ha il nome di Ghuta, Damasco, Idlib, Aleppo, Baghdad, Batnaya, Mosul, Afrin, Gaza, e tanti altri luoghi di guerra e di morte. Nelle parole di mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad, non c'è solo dolore: “C’è gioia anche nella sofferenza, quella patita da Cristo per la nostra salvezza. Preghiamo perché in tutto il Medio Oriente, non solo in Iraq o in Siria, la Pasqua sia motivo di gioia”
“Sentiamo il peso del silenzio davanti alla morte del Signore, un silenzio in cui ognuno di noi può riconoscersi e che cala profondo nelle fenditure del cuore del discepolo che dinanzi alla croce rimane senza parole”. Con queste parole Francesco ha cominciato l’omelia della Veglia pasquale, presieduta nella basilica di San Pietro.
"Abbiamo una forza particolare che ci permette anche di poter perdonare quelle persone che ci hanno fatto del male, anche chi ci ha causato attentati dolorosi". La forza del perdono, di un amore capace di non piegarsi alla morte ma di continuare ad alzare gli occhi al Cielo. È la testimonianza della piccola comunità di minoranza dei copti ortodossi di Egitto e a raccontarla al Sir è Sua Santità Papa Tawadros II. Lo abbiamo incontrato nella cattedrale di san Marco al Cairo alla vigilia della Settimana Santa
“Vergogna, pentimento e speranza”. Sono i tre sentimenti che fanno da sfondo alla preghiera composta dal Papa e letta da lui al termine della Via Crucis di ieri sera al Colosseo, a cui hanno partecipato anche i ragazzi del liceo classico romano che hanno preparato i testi delle 14 stazioni.
Celebrazione dei sacramenti dell'iniziazione cristiana per 34 bambini durante la celebrazione della Veglia pasquale nella parrocchia di San Giacomo di Romano d'Ezzelino.