Don Giampaolo Assiso torna in diocesi dopo dieci anni. E per congedarsi dall’Ecuador ha scelto di attraversare l’Amazzonia con un lento pellegrinaggio di tremila chilometri. In barca nel cuore della foresta.
Donne che vivono grave marginalità, donne con bambini, donne che mostrano il volto di Gesù, inconsapevolmente e che fanno vivere, concretamente, le opere di misericordia. Le suore comboniane gestiscono un centro di prima accoglienza per queste persone fragili, che riescono a rinascere, che vivono una vera trasfigurazione.
L'8 marzo la parrocchia di Cazzago assieme all'Azione cattolica parrocchiale festeggia le donne impegnate nelle attività comunitarie riconoscendo figure femminili illustri e di santità.
«Io sono perché noi siamo» dice l'etica africana dell'Ubuntu. “Io sono” da solo non esiste, esiste perché ci sono altre persone accanto a me. Gesù lo esprime in modo molto forte nel vangelo, in più occasioni. Una filosofia che è di casa a Progetto Miriam, l'iniziativa, gestita dalle suore francescane dei poveri, nata a Padova nel 1998.
Domenica 25 febbraio i 31 gruppi in cui si sono divisi i 150 giovani dell’assemblea sinodale hanno ultimato l'invio agli organizzatori delle relazioni, frutto del discernimento su quanto pervenuto dai 700 gruppi sinodali. Ora verranno sintetizzate in un testo di riferimento su cui dal 24 marzo si confronterà l’assemblea sinodale in seduta plenaria. Da questo nuovo discernimento scaturirà il documento finale del Sinodo che sarà consegnato al vescovo Claudio il 19 maggio.
A Villatora, la Quaresima offre lo spunto per un ricco calendario di proposte legate al tema della fraternità come stile di vita per tutta la comunità cristiana.
Mercoledì 7 marzo, la prima giornata di studio dell'Istituto superiore di scienze religiose di Padova. "L’arte religiosa tra rivelazione e nascondimento" è il titolo scelto per l'evento nel quale si confronteranno Giangiorgio Pasqualotto, docente di Estetica a Padova, e Andrea Dall'Asta, direrttore della Galleria San Fedele di Milano.
“Noi non possiamo avere la società che vorremmo, non possiamo avere le condizioni che vorremmo avere. Quindi credo che, anche in questa situazione, la Santa Sede continuerà la sua opera di educazione, che richiede molto tempo”. Lo ha detto oggi al Sir il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede.