Franco Coppola, nunzio apostolico nella Repubblica Centrafricana e in Ciad: "È una notizia che ha colto tutti di sorpresa. Non s'era mai sentito che un Giubileo mondiale cominciasse fuori da Roma, ma, per usare una bella immagine tante volte ripresa da Papa Francesco, egli – e tutta la Chiesa con lui – vuole piantare un ospedale da campo accanto alle parti in conflitto. La Chiesa non può disarmarle, ma può curare le ferite, può disarmare i cuori...".
Monsignor Marcello Semeraro, vescovo di Albano e membro della Commissione per l’elaborazione della Relazione: "Considererei il documento finale da tre prospettive: fragilità, sguardo, parole fragili". E ancora: "I padri sinodali non sono stati convocati per essere quei 'cooperatori del disastro', di cui parla il profeta; hanno preferito, come dice san Paolo, essere ‘cooperatori della gioia'". La prospettiva: "Il Sinodo appena concluso non segna una conclusione, ma un nuovo inizio".
I religiosi fratelli sono laici che scelgono di appartenere a un Istituto di vita consacrata mediante professione pubblica o privata dei consigli evangelici, attraverso il voto, il giuramento o la promessa, impegnandosi a vivere un carisma specifico. 133 i religiosi di 21 congregazioni che si sono riuniti a Roma sotto lo slogan "Tutti siamo fratelli" per ribadire l’attualità di una vocazione caratteristica della Chiesa. L’impegno nel campo dell’insegnamento, della salute e delle missioni. I riconoscimenti internazionali per l’attività a favore dei più bisognosi.
La Relazione finale del Sinodo è stata approvata "con una maggioranza estremamente ampia" e ha ricevuto in ognuno dei 94 paragrafi la maggioranza qualificata dei due terzi, che sui 265 padri sinodali presenti era pari a 177 voti. Indicata la strada del "discernimento" per i divorziati risposati. L'attenzione agli omosessuali che vivono in famiglia. La cifra complessiva dell'accoglienza e della misericordia.
L’ingresso del vescovo Claudio è stato segnato da una palpabile emozione che ha accomunato autorità e fedeli giunti a salutarlo. Un’emozione che ora siamo chiamati a trasformare in gesti concreti e in uno stile di presenza vitale nella società, per essere testimoni autentici e credibili della bellezza del vangelo. A partire dalle scelte che ogni giorno facciamo nelle nostre famiglie.Abbonati alla nostra edizione digitale per sfogliare e scaricare in pdf il numero speciale di 56 pagine dedicato all'ingresso di don Claudio.
Il cardinale Walter Kasper: ''Auguriamo che lo Spirito Santo illumini i Padri Sinodali e li unisca al Papa. Auguriamo che la grande maggioranza dei presenti sia accanto al Papa nella risoluzione dei problemi''. L'attesa: ''È probabile che per un documento finale serva un po’ più di tempo, ma spero che il Papa dica già qualcosa alla fine dei lavori, dopo aver ricevuto tutte le relazioni''.
Famiglia: è la parola più scritta e pronunciata in questi tempi in cui si è celebrato l’incontro mondiale delle famiglie a Filadelfia e il sinodo ordinario. D’altra parte la famiglia è la realtà più viva per ogni persona. Da tante parti se ne parla a proposito e a sproposito. Anche in Georgia, come chiesa cattolica, abbiamo deciso di vivere e testimoniare che la realtà “famiglia” è importante per la persona, la comunità ecclesiale, la società.